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Due aziende massafresi uniche finanziate per la riqualificazione dell'area di crisi

Irigom e Tecnoal Irigom e Tecnoal

Una piccola boccata di ossigeno per il settore industriale tarantino. Invitalia, agenzia del Ministero dello Sviluppo Economico, finanzierà nell’ambito del PRRI (Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale) dell’area di crisi di Taranto, due progetti di aziende operanti a Massafra.

Si tratta delle società Irigom, attiva nel settore del recupero e riciclaggio di pneumatici fuori uso, e Tecnoal, produttrice di dissipatori di calore.

Ne danno notizia l’attuale assessore regionale allo Sviluppo Economico, Mino Boraccino, ed il consigliere regionale Michele Mazzarano, suo predecessore.

«Il PRRI (Progetto di riconversione e riqualificazione industriale) dell'area di crisi di Taranto (comprendente oltre al capoluogo i comuni di Crispiano, Massafra, Montemesola e Statte), elaborato da Invitalia, ha messo a disposizione un finanziamento di 30 milioni di euro», esordisce Borraccino.

«Sono state presentate complessivamente n. 11 istanze - rimarca Borraccino -, con richieste di finanziamento di oltre 39 milioni di euro, 9 in più rispetto alla dotazione finanziaria disponibile. La nuova occupazione complessivamente prevista, in base alle domande presentate, era pari a 257 unità.

Alla conclusione della procedura risulta che delle 11 istanze, 8 sono state ammesse alla fase istruttoria ma purtroppo solo 2 sono state finanziate. Una notizia importante quella del finanziamento di due progetti ma anche di amarezza per le tante domande non ammesse».

Notevole il finanziamento ottenuto dalla società massafrese Irigom - Industria Riciclaggio Gomma S.r.l., che prevede la realizzazione di una nuova unità produttiva (a Taranto) destinata allo smaltimento e riciclo di rifiuti in plastica, per ricavarne granulo, materia prima per la realizzazione di manufatti vari.

«Invitalia - continua Borraccino - ha approvato l'iniziativa che verrà finanziata con oltre 7,6 milioni di euro (5 di finanziamento agevolato e 2,6 di contributo a fondo perduto) e che creerà 15 nuovi posti di lavoro. L'attività prevista si inquadra nel modello di economia circolare e fornisce un contributo alla risoluzione del problema dello smaltimento della plastica a livello locale, su un territorio, come il nostro, che necessita più di altri di sviluppo sostenibile».

Questo finanziamento segue quello assegnato alla Società Tecnoal S.p.A, con sede principale in Castel Maggiore (BO) e sede secondaria a Massafra, per la realizzazione di una nuova unità per la produzione di dissipatori di calore in alluminio. I settori di impiego sono vari, come i trasporti, le telecomunicazioni, l'energetico, l'automotive, il ferroviario, i drivers, l'illuminazione. L'agevolazione concessa è di 2.500.000 euro, con la creazione di 5 posti di lavoro.

Per il consigliere Michele Mazzarano «Una buona notizia per il territorio, è il risultato di un lavoro lungo e complesso che ho avviato nel 2018 quando, nella veste di assessore regionale allo Sviluppo Economico, ho sottoscritto insieme con la stessa Invitalia e con il Ministero dello Sviluppo Economico, l'accordo di programma denominato "Progetto di riconversione e riqualificazione industriale per l’area di crisi industriale complessa di Taranto».

Il Prri ha una dotazione finanziaria complessiva di 30 milioni di euro per favorire il rilancio del territorio attraverso la promozione di nuovi investimenti produttivi e la riqualificazione delle attività lavorative esistenti, oltre alla rioccupazione del personale espulso dal mercato del lavoro.

«Il primo obiettivo dell'accordo – prosegue Mazzarano - è quello di restituire il lavoro agli operai tarantini che lo hanno perso a causa delle tante crisi aziendali nel territorio ionico. Infatti l’anima dell'intervento è la questione occupazionale e in tal senso si è proceduto, in fase di caratterizzazione della proposta, a qualificare i contenuti e l'impatto sia sul sistema di selezione delle iniziative da agevolare che in fase di attuazione delle iniziative agevolate, circoscrivendo preventivamente il bacino di riferimento dei lavoratori da rioccupare nei disoccupati residenti nei comuni dell'area di crisi o di quelli che abbiano avuto come ultimo luogo di lavoro una attività imprenditoriale presente nell'area di crisi».
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