
Giovedì 5 giugno, alle 19 nell’auditorium Don Vincenzo Paradiso di Palagianello, le associazioni Pro loco, Don Vincenzo Paradiso e Utep di Palagianello (Università territoriale per l’educazione permanente) consegneranno un encomio pubblico allo storico locale e consulente esperto in usi civici Vito Vincenzo Di Turi, in occasione dei suoi 90 anni.
In un’epoca in cui la memoria si dissolve rapidamente nel frastuono dell’attualità, esistono figure capaci di custodirla, studiarla e restituirla alla collettività con passione e competenza. Una di queste è senza dubbio Di Turi che, dopo una lunga carriera come funzionario pubblico del Comune di Palagianello, da oltre 30 anni è un punto di riferimento per enti pubblici, cittadini e studiosi del Mezzogiorno.
Originario di Palagianello, Di Turi ha saputo unire la precisione del giurista alla sensibilità dello storico, diventando una voce autorevole nel campo delle terre collettive e degli usi civici, tematiche spesso ignorate ma fondamentali per comprendere la storia del territorio e difendere i beni comuni.
Dal 1991 svolge attività di consulenza come istruttore demaniale, assistendo comuni e amministrazioni locali nella tutela del demanio civico e nella risoluzione di controversie spesso complesse. Ma accanto alla pratica, ha portato avanti anche una instancabile attività di ricerca storica e divulgazione, pubblicando studi, articoli e approfondimenti su riviste specializzate e curando il blog Usi Civici e Terre Collettive, oggi vero e proprio archivio digitale di saperi e documenti.
Il suo lavoro ha riportato alla luce atti dimenticati, ricostruito vicende locali, e ridato voce a comunità legate da secoli alla propria terra. Il suo impegno ha avuto anche un impatto concreto, contribuendo in diversi casi alla restituzione e alla valorizzazione di beni collettivi, spesso sottratti o dimenticati.
«In un tempo in cui il concetto di bene comune rischia di sbiadirsi, il lavoro di Vito Vincenzo Di Turi ci ricorda che la terra, la storia e la memoria appartengono a tutti e che proteggerle è un dovere civico, oltre che un atto d’amore verso il proprio territorio» hanno riferito le tre associazioni organizzatrici dell'evento.
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