
Una fake news confezionata a regola d'arte e diffusa su Whatsapp in lungo e in largo con un unico obiettivo: infangare don Michele Marco Quaranta, uomo e parroco completamente estraneo alla vicenda raccontata nelle chat.
Il messaggio incriminato, diffuso a mo' di nota stampa, racconta senza alcun fondamento che don Michele sarebbe finito al centro di un’indagine per presunte molestie ai danni di un giovane parrocchiano. Un comunicato stampa inventato di sana pianta, condannato da tutti e stigmatizzato anche dal vescovo della diocesi Sabino Iannuzzi: «Esprimo piena solidarietà a don Michele - ha dichiarato il vescovo di Castellaneta - al quale ho consigliato di rivolgersi subito alle forze dell'ordine, vista la totale non sussistenza dei fatti riportati».
Don Michele ha denunciato subito, si è dichiarato profondamente rattristato per quanto accaduto ma allo stesso tempo ha trovato la forza per raccontare il lato piacevole della vicenda: «Mi riferisco alla solidarietà, all'affetto e agli attestati di stima che in queste ore sto ricevendo dai parrocchiani, dai cittadini e dal mondo della scuola» ha reso noto alla nostra redazione. «Per senso di giustizia e verità, nonché per la responsabilità in ordine ai delicati ruoli e alle funzioni che ricopro, auspico che ben presto siano individuati gli autori di questo grave crimine».
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