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Frigiola-Laterza2020, la rottura è totale: «Il re è nudo!»

Giunta comunale di Laterza Giunta comunale di Laterza

«Manifestiamo il nostro disagio attraverso la restituzione delle deleghe conferite dal sindaco agli eletti nella lista di Laterza2020 ad inizio mandato, limitandoci ad un appoggio esterno a questa amministrazione, valutando la bontà dei singoli provvedimenti rispetto alla reale ricaduta positiva sulla comunità». 

Dalle parole ai fatti: il movimento politico Laterza2020, in totale disaccordo con il modus operandi dell'attuale amministrazione Frigiola ha ufficialmente preso la sua posizione, maturata nel tempo e a sua detta ponderata.

«Ci spiace constatare - ha affermato il movimento - che il sindaco consideri scomodo il contributo politico e programmatico, che può dare una forza politica civica, libera, progressista di centrosinistra qual è Laterza2020».

I fatti: come avevamo raccontato qualche settimana fa (clicca qui per rileggere l'articolo), sin dal marzo scorso, Laterza2020 aveva preso le distanze dagli assessori comunali D'Anzi e Sannelli. Eletti nella lista del movimento, in sostanza, i due politici erano stati disconosciuti «a causa di assoluta mancanza di comunicazione e condivisione di ogni tipo di progettualità e attività politico-amministrativa». Successivamente, Laterza2020 aveva chiesto un rimpastino in giunta: una doppia sostituzione volta a restituire al movimento civico la giusta rappresentanza.

«Gli assessori - ha spiegato il direttivo di via Cavour - nonostante fossero stati ripetutamente invitati a recuperare un rapporto di leale collaborazione con il movimento che aveva fortemente contribuito alla loro elezione, hanno ritenuto di rifiutare ogni confronto, proseguendo indifferenti le loro attività.

Abbiamo poi preso atto della posizione assunta dal primo cittadino che, informato dell’avvenuto disconoscimento di D'Anzi e Sannelli ha ritenuto di non dover modificare l’assetto dell’esecutivo, benché ne avesse, a più riprese, paventato il riequilibrio.

È evidente, infatti, che il ruolo assunto da Franco Frigiola in qualità di candidato sindaco in pectore quale garante del patto politico, definito a valle delle primarie con Sebastiano Stano del PD e Rocco D’Anzi di Laterza2020, è venuto meno nel momento in cui ha preferito anteporre gli interessi dei singoli all’accordo politico-programmatico alla base di quel patto.

Prendiamo atto che l’avere testimoniato in questi due anni e mezzo responsabilità verso la comunità, passione, dovere civico nello svolgere attività politica amministrativa, in aderenza ad un programma politico costruito, condiviso e presentato alla cittadinanza, non è stato sufficiente a mettere da parte modi di concepire e fare politica, caratterizzati dall’assenza di un vero confronto, di leale collaborazione e condivisione sia interna all’amministrazione che verso la cittadinanza.

E mentre il movimento Laterza2020 auspicava una ripartenza, cercando di sensibilizzare il sindaco e gli amministratori alla ricerca di un nuovo metodo di lavoro per garantire un’adeguata operatività amministrativa funzionale al raggiungimento degli obbiettivi condivisi, si mettevano in atto processi di plateale propaganda lasciando l’attività amministrativa nelle mani e alla buona volontà dei funzionari comunali grazie ai quali sono stati intercettati nuovi fondi del PNRR.

Ci siamo chiesti, quindi, se, in questa stagione politica, il senso di responsabilità sia meglio testimoniato dal procedere bendati e indifferenti oppure dallo sforzo di evidenziare l’assenza di una visione chiara degli obiettivi, di metodo di lavoro e quindi di operatività politico-amministrativa.

La risposta è stata una profonda e seria analisi critica ma soprattutto autocritica (attività piuttosto inusuale nella politica attuale!) che ha evidenziato, ai nostri occhi, l’inadeguatezza nella gestione di alcuni temi: l’inefficace gestione del personale comunale che ha prodotto un evidente rallentamento della macchina amministrativa, la mancata finalizzazione dei lavori pubblici e degli strumenti di programmazione del territorio (PUG, Regolamento Usi Civici, PUMS, …), l’assenza di proposte concrete di sviluppo e di valorizzazione del patrimonio immobiliare storico e naturalistico, l’evidente approssimazione nella gestione delle problematiche quotidiane e dei servizi come l’igiene urbana, il cimitero, la ZTL, il servizio di biblioteca comunale …in sintesi un grave ritardo nella implementazione delle progettualità rivenienti dal recente passato ed una scarsa visione politico-amministrativa evidenziata da deleghe consiliari confuse e ridondanti. Il combinato di questi elementi difficilmente consentirà, a nostro avviso, una piena ed efficace attuazione del programma elettorale.       

Per questo abbiamo chiesto una verifica amministrativa ed una revisione delle deleghe per consentire una efficace e tempestiva ripartenza dell’attività amministrativa.

Pertanto, di fronte all’indifferente procedere del capo politico dell’amministrazione, in considerazione della totale assenza di confronto con gli assessori che avrebbero dovuto rappresentare il movimento ma soprattutto in assenza di un metodo amministrativo veramente efficace, non potevamo che prendere questa decisione».

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