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Inaugurazione hospice a Mottola, parlano Pinto e De Fiori

Luigi Pinto e Carlo De Fiori Luigi Pinto e Carlo De Fiori

Luigi Pinto e Carlo De Fiori, già sindaco di e presidente del consiglio comunale dal 2012 al 2017, sono intervenuti martedì 21 luglio riguardo l'apertura dell'hospice nel Pta di Mottola, che ha avuto luogo questa mattina.

In una nota, i due hanno espresso soddisfazione per l'apertura del centro, che, lo ricordiamo, ospiterà fino a 20 pazienti in fase terminale: «Ed è ancor più condivisibile - si legge - la decisione di farlo con discrezione, senza battere la grancassa, nel rispetto della sofferenza degli ospiti e dei loro familiari».

Pinto e De Fiori hanno snocciolato le tappe che, nel corso degli anni, hanno portato all'hospice e sottolineato l'importanza di una struttura del genere, che colma un vuoto nell'assistenza ai malati tumorali di ogni età.

«Precisiamo - aggiungono - che all'inizio del nostro mandato la situazione sanitaria a Mottola si presentava drammatica e senza speranze. L'impegno di saturare l'intero plesso ha rappresentato una delle fatiche della nostra Amministrazione, che ha portato a valorizzare sia la struttura di via Silvio Pellico che il vecchio "Umberto I"».

All'epoca, come raccontano gli ex amministratori, fu disposto un crono programma con la dirigenza della Asl, di cui oggi si contano due progetti realizzati su tre, nell’auspicio di riempire l’intero plesso composto da tre livelli: un reparto per ogni piano.

Un livello è stato già impegnato e attualmente ospita il centro di riferimento provinciale per pazienti autistici, inaugurato due anni fa insieme alla Rssa del vecchio ospedale, ristrutturato dalla Regione Puglia con 4 milioni di euro.

In questi giorni, come sappiamo, sta per essere utilizzato un altro livello per ospitare l’hospice che, a regime, impegnerà 20 posti letto.

«Resta un altro livello - dicono - destinato a ospitare l’intervento più significativo: l'Rsa R1, con 40 posti letto da installare, considerato di maggiore impatto positivo anche dal punto di vista occupazionale».

Infine, i due hanno bocciato la proposta di attivare a Mottola un centro oncologico: «Siamo convinti che il nuovo ospedale "San Cataldo" sarà il luogo più idoneo per ricoverare e curare anche i malati oncologici, meglio di una qualunque struttura da riconvertire.

Possiamo ben dire - concludono - che Mottola non è mai stata abbandonata dalle istituzioni e i ritardi, quelli sì che ci sono stati, non devono offuscare l’ottimismo per il raggiungimento dell’obiettivo finale rappresentato dal pieno utilizzo della struttura con l’inserimento dell’ultimo tassello: la Rsa R1».

Andrea Carbotti

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