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La favola di Valerio Fuggiano: cuore, muscoli e stoffa da vendere

Valerio Fuggiano Valerio Fuggiano

Valerio Fuggiano: cuore, muscoli e stoffa da vendere. Fa incetta di titoli l’atleta massafrese di body building, reduce da un anno importante e ricco di successi.

Fuggiano, infatti, ha sbaragliato tutti classificandosi al primo posto in tante competizioni: per citarne alcune, quella del 9 luglio al "Grand Prix N.b.b.u.i" di Castellaneta Marina, quella del 16 luglio al "The Athlete's Day" di Napoli, quella del 23 luglio al "Grand Prix N.b.b.u.i" di Cerignola o quella del 30 luglio al "Grand Prix N.b.b.u.i" di Bisceglie.

«Lo scorso anno mi sono messo in gioco per farmi trovare pronto a diverse gare - ha commentato Fuggiano - ma sfortunatamente dopo solo due gare ho subìto un incidente che mi ha obbligato ad abbandonare temporaneamente le competizioni e di conseguenza il mio sogno, a causa di un tendine al braccio sinistro lesionato.

Il medico ortopedico, infatti, mi consigliò addirittura di cambiare sport ed evitare sforzi sollevando pesi: da lì ebbe inizio il mio calvario.

La palestra per me è vita, non posso viverne senza e la notizia mi sconvolse. Ho 38 anni e mi alleno da quando ne ho 16; faccio questo sport a livello agonistico dal 2013, conquistando nel 2019 il titolo di campione italiano, quello di vicecampione mondiale in Spagna e portando a casa tanti premi in diversi "Grand Prix" in Italia.

Non è stato facile restare ai box e il solo pensiero di non poter tornare in palestra mi distruggeva. Sono stato fermo ben tre mesi, senza fare sforzi e movimento bruschi. La mia mente però stava cedendo e avevo bisogno di ciò che mi faceva sentire vivo: tornare ad allenarmi. A novembre dello scorso anno, così, decisi di ricominciare con moderazione: scattò la molla che aspettavo e decisi di riprendermi tutto ciò che avevo perso. Mi sono rivolto al mio coach Giorgio Terragno, noto professionista del settore, che mi ha indirizzato verso la ripresa.

Mesi di sacrifici, impegno e determinazione (e non lo nascondo, anche dolori) mi hanno portato finalmente a gareggiare (a maggio), facendomi tornare a sognare e a vivere l'emozione di portare a casa medaglie.

Mi piacerebbe spronare i ragazzi con un messaggio: se amate quello che fate e avete un sogno da realizzare non c'è ostacolo che può fermarvi, il vostro sogno è solo il vostro e nessuno può esaudirlo se non voi stessi. Coltivate le vostre passioni con perseveranza e determinazione e vedrete che quel sogno non rimarrà mai più nel vostro cassetto ma lo farete vostro».

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