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La Via Crucis ha lasciato le chiese ed è scesa per le strade

Via Crucis Via Crucis

Venerdì 17 marzo, la Via Crucis o via dolorosa a Castellaneta ha lasciato le chiese ed è scesa per le strade.

Il Cristo in croce alle 18 è uscito dalla chiesa di San Michele e le XIV stazioni della Via Crucis hanno toccato le strade della città fino alla chiesa di San Francesco unendole simbolicamente al tocco della croce.

Un lungo percorso serale allegorico delle tenebre della morte che sarà vinta dalla resurrezione. Il Cristo è stato portato a spalla dalle confraternite, le quali si sono succedute nel trasporto, non si può non osservare che la condivisione del crocifisso non è solo legata alla fatica del “peso”, ma è il gesto che richiama tutti all’unità; non vi è unità che nella partecipazione.

Il Cristo crocifisso  per le vie  evoca ad una trascendenza rimossa dall’atomismo soggettivistico quotidiano. Il gregge che con i suoi pastori si è reso visibile a tutti testimonia che vi è un altro modo di vivere ed esserci. La croce è contraddizione con il mondo, pertanto la Via Crucis nelle strade cittadine dona a chi sa guardare la consapevolezza che il presente non è tutto e che vi è un “oltre” e un “mistero” con i quali ci si deve confrontare.

I fedeli hanno seguito il crocifisso intonando ad ogni stazione il canto liturgico, uomini e donne di ogni età e condizione hanno accompagnato il Cristo con le parole e le intonazioni che si rinnovano ogni anno.

Si assiste nella ripetizione del rito, mai eguale, alla fede che si rinnova nei fedeli e nel medesimo tempo conserva se stessa.

Le parole che hanno  scandito la processione fino alla chiesa di San Francesco hanno disegnato un testo complesso e unitario. Il tema del “perdono” ha aperto la prima stazione, perché con esso si vince la divisione e la morte e si  sublima il dolore in spirito, al punto che la madre di Cristo diviene con la perdita del figlio  e il perdono madre di ogni essere umano.

Ogni essere umano che ascolta l’infinito raccolto nella propria fragile finitezza non può che  essere madre o padre. Il processo del perdono e della salvezza inizia nel tempo presente ed è mimesi di ciò che avverrà in modo perfetto e completo nell’oltre.

Le tenebre della morte vinte con la resurrezione non sono distanti, ma albergano in coloro che cambiano prospettiva e guardano il mondo dalla croce.

Spesso si è divisi per indifferenza o per semplice utilitarismo; la partecipazione del popolo alla Via Crucis dimostra che in modo carsico e silenzioso è presente in Castellaneta, come in altri luoghi, la fede viva in una unità dello spirito e della speranza che fa fatica ad essere riconosciuta nel suo valore etico e salvifico.

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