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Massafra 2021, il Pd sosterrà Quarto: parola di Mazzarano

Da sinistra: Michele Mazzarano e Fabrizio Quarto Da sinistra: Michele Mazzarano e Fabrizio Quarto

«Il Pd intende sostenere Quarto nella sua ricandidatura a sindaco, per consolidare legami e collaborazioni che devono tornare utili alla nostra città».

E' quanto si apprende da una lunga nota firmata dal consigliere regionale Dem Michele Mazzarano, in risposta ad una lettera del direttore di Sensificio Giovanni Matichecchia, sull’attualità politica e sul presente e futuro del Partito Democratico massafrese e non solo.

«In questi anni a Massafra - scrive Mazzarano - come altrove si sono visti gli effetti delle fasi alterne che il Pd ha vissuto a livello nazionale. Ma è giusto riconoscere che anche nei momenti peggiori, la radice democratica massafrese non è stata mai sradicata; quando il Pd subiva due scissioni a livello nazionale, altrove si chiudevano le sezioni e il suo tessuto associativo veniva sfibrato, noi qui siamo rimasti in piedi. Il Pd di Massafra rimane, dalla fondazione del 2007 ad oggi, il circolo più forte della Federazione di Taranto per numero di iscritti, per partecipazione popolare alle elezioni primarie, per quantità e qualità dell’iniziativa politica e per il significativo contributo di consenso che offre in ogni appuntamento elettorale.

In tutte le elezioni tranne nelle elezioni comunali nelle quali i risultati non sono mai stati brillanti come in altre elezioni. Questa consapevolezza apre uno spazio ulteriore di riflessione sui nostri limiti e sulle nostre potenzialità.

Noi non siamo riusciti alle elezioni comunali del 2011 e del 2016 a scardinare la forza della destra locale perché abbiamo avuto la presunzione di poterlo fare da soli. Siccome nel 2009 e 2010 conquistammo da soli l’elezione di un nostro eletto in consiglio provinciale e in consiglio regionale, nel 2011 pensammo che da soli avremmo potuto battere la destra che amministrava la città. La forza del nostro candidato sindaco di allora non fu corrisposta da una coalizione di liste altrettanto forti ed espansive.

Nel 2016 invece, quando travolgente era diventata nei cittadini la spinta verso un’alternativa al sistema di potere del centrodestra, abbiamo pensato che il Pd dovesse essere l’unica leva per creare questa alternativa e non ci siamo accorti che, invece, essa si stava calamitando intorno ad una proposta civica di ispirazione principalmente di centrosinistra che poi ha vinto le elezioni.

Questi errori di valutazione sono stati innanzitutto i miei errori. E quando in un partito politico si va incontro a sconfitte o si commettono errori di valutazione sulla scelta delle persone, la causa non è mai da ricercare nel “padre presuntuoso” che crede di avere sempre ragione. Nei soggetti collettivi dove si partecipa in tanti e abitualmente si discute sulle singole scelte, il paragone con il rapporto “padre-figli” non è calzante. Nei partiti ci sono i leader, il consenso, la discussione, la sintesi, e, se ci sono idee differenti, la battaglia politica.

I limiti e gli errori di questi anni, ci impongono ora, alle porte di una nuova tornata elettorale, il coraggio e l’umiltà di alzare lo sguardo e l’orecchio verso le tante espressioni di una città dinamica e ricca di intelligenze ed energie.

Massafra negli ultimi cinque anni ha visto l’azione amministrativa di una coalizione civica guidata da Fabrizio Quarto che ha avviato la programmazione di interventi che la nostra comunità attende da molto tempo. Ciò è stato possibile grazie ad una proficua collaborazione con la Regione Puglia.

Il Pd intende sostenere Quarto nella sua ricandidatura a sindaco, per consolidare legami e collaborazioni che devono tornare utili alla nostra città. Infatti nei prossimi anni ci saranno molte opportunità da cogliere e ingenti risorse finanziarie a disposizione dello sviluppo dei territori.

Ancora tanti amici e compagni mi chiedono perché non siamo noi del Pd a proporre un nostro candidato sindaco. Io penso che sarebbe un errore dividere un campo politico largo in cui proficuo può essere l’incontro tra le forze politiche e le esperienze civiche, come quello realizzato da Michele Emiliano in Regione. Un’alleanza larga che va oltre i confini del centrosinistra, aperto a coloro che non vogliono che la città vada nelle mani di avventurieri e trasformisti.

Pertanto, caro direttore, comprendo il desiderio dei tanti di voler tornare a fare politica in un momento così importante. E capisco pure che il Pd venga percepito come l’unico luogo in cui ciò può essere possibile. Allora ti chiedo di fare da facilitatore: le tue relazioni e la tua passione per la politica locale possono essere utili per organizzare un momento di confronto e di ascolto dei tanti che vogliono tornare ad impegnarsi.

Il Pd non è una monade. Il Pd è aperto ed è a disposizione di chi vuole fare la propria parte per il bene comune».

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