
Dopo circa un anno si sgretola il teorema accusatorio che vedeva imputata l'azienda massafrese Stoma, accusata di aver ricevuto un finanziamento regionale illegittimo.
Le accuse per il rappresentante legale Antonio Lenoci erano quelle di "falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico" e "truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche".
In sintesi, Lenoci era accusato di aver preso fondi pubblici connessi al fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) – 2007/2013 - Programma “Competitività dei settori produttivi, occupazione e ricerca” senza aver rispettato le regole che prevedevano l'assunzione di almeno 24 unità lavorative, mantenendole per almeno i 3 anni solari successivi ed applicando ai neo lavoratori assunti tutte le vigenti prerogative sul lavoro e sui contratti collettivi di categoria.
In questi giorni la Corte dei Conti, come detto, ha assolto Lenoci e la Stoma (difesi dagli avvocati Bracciodieta, Dentamaro e Durante) dagli addebiti loro ascritti, con condanna alle spese nei confronti della Regione Puglia e revoca del sequestro conservativo.
Alla società, la Guardia di Finanza di Taranto aveva sequestrato beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di 2 milioni e 611 mila euro.
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