
Grazie Signore che ci hai dato Antonella, che ci fa abbracciare, che ci fa sognare, che ci fa vincere! Fabio Caressa perdonerà il plagio, ma non ci sono parole, solo cuori che battono: la marciatrice mottolese Antonella Palmisano è padrona della 20 chilometri di marcia olimpica.
Punta e tacco. Tacco e punta. Gioco di ballerina, puro e bello. Sfidando la canicola di Sapporo (31 gradi e 64% di umidità), Antonella si è fatta un regalo. Ci ha fatto un regalo. Non avrebbe desiderato un compleanno più pazzo, più solenne, oggi che compie 30 anni suonati.
In appena un'ora, 29 minuti e una manciata di secondi, la pugliese "piè veloce", bronzo mondiale 2017 ed europeo 2018, si è presa di prepotenza la medaglia più affascinante. Quella che entrerà negli annali di questo sport.
Antonella ha marciato veloce, senza neanche un richiamo. Ha volato, ma senza staccare i piedi da terra, con un fiore di feltro tra i capelli. È un talismano, glielo ha preparato sua madre Maria Milano, artigiana. Metà bandiera italiana, metà giapponese e qualche ricamo particolare. Senza dubbio gli ha portato fortuna.
Ora Mamma Mottola assapori fino in fondo, inebriata dal suo profumo, la vittoria di una figlia d'oro, in attesa di farsi raccontare (speriamo presto) il trionfo a cinque cerchi.
Un trionfo neanche troppo comune, anzi. Per quanto un metallo olimpico possa definirsi tale. Infatti dopo Damilano a Mosca, Brugnetti ad Atene 2004 e ovviamente il nostro pais Massimo Stano, quello firmato dalla finanziera è il quarto titolo olimpico nella specialità della marcia.
E quella medaglia tra i denti, nelle prossime ore, avrà un sapore più iconico, delizioso. Come di una qualsiasi prelibatezza della sua (e nostra) terra. Tra fine maggio e giugno, infatti, Palmisano non ha potuto marciare per circa quaranta giorni.
Infiammazione al nervo femorale, nella zona tra anca e inguine. Che dolore. Guidata dal suo coach Patrizio Parcesepe, Nelly ha solo corso. Anche se, con due periodi di 18 giorni l'uno a Roccaraso, di lavoro ne ha fatto.
Saltano i tappi di spumante ghiacciato, inzuppando i vestiti, anche in casa Atletica Don Milani, dove Antonella è sbocciata sotto le ali protettive del grande maestro Tommaso Gentile, il guru di questa disciplina.
Insomma, nel sogno di un mattino di fine Olimpiade, Antonella è prima al mondo. È oro olimpico. Marcia trionfale? Nessun dorma. Anche se ci sembra di sognare ugualmente. Quindi non svegliateci ancora, per favore.
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