
Nei giorni scorsi, durante i lavori per la piazza polifunzionale con giardino archeologico nell’area antistante l’ex convento di Sant’Agostino, tra via Muro e via delle Concerie, è stato distrutto un tratto di circa tre metri di un tunnel sotterraneo.
L’opera, già segnalata da studiosi locali, è stata danneggiata in un punto che custodiva anche un graffito con la scritta «1900», testimonianza della sua antichità ma di certo legata a un utilizzo ben più remoto.
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Il tunnel, che attraversa parte del centro storico fino a piazza Garibaldi, non rappresenta solo un bene di interesse storico-culturale, ma anche un’opera con funzione idraulica: la sua manomissione, avvertono i rappresentati del Comitato "Amici del Castello", può compromettere il collettamento delle acque e generare rischi idrogeologici.
Secondo i denuncianti, i lavori che hanno causato il danno non rientrano nel progetto originario del cantiere. Per questo è stata presentata una denuncia formale a vari enti del territorio, con l’obiettivo di salvaguardare ciò che resta del manufatto che, oltre al valore storico e funzionale, potrebbe assumere anche un rilievo turistico.
La vicenda riporta in primo piano il tema della tutela dei beni culturali e delle emergenze archeologiche di Massafra, città che conserva un vasto patrimonio sotterraneo troppo spesso minacciato da lavori e trasformazioni urbanistiche non adeguatamente controllate.
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