
Il rapido susseguirsi della diramazione di due comunicati stampa riguardanti entrambi la condizione dell’ambulatorio di Oncologia dell’ospedale di Castellaneta, il primo riguardante un’interrogazione posta al governatore Michele Emiliano dal consigliere regionale Michele Mazzarano e il secondo di risposta e firmato dal responsabile dell’ambulatorio, il dottor Antonio Rinaldi, ci ha indotto nell’errore di considerarli uno scambio aspro di battute tra i due estensori.
Mazzarano, con toni decisamente accesi, («non c'è nulla di più vergognoso che l'arrogante menefreghismo di dirigenti sanitari insolenti e inerti di fronte alle sofferenze delle persone», esordiva nella nota il consigliere regionale), aveva infatti sollevato il caso di alcune poltrone per chemioterapia abbandonate ancora incellophanate in una stanza chiusa del nosocomio cittadino, lamentando le difficoltà patite dagli ammalati, costretti a lunghe attese o a sottoporsi alle terapie infusionali su semplici sedie. «Siamo di fronte – aveva insistito – a uno dei tanti insopportabili casi di spreco e di imperdonabile superficialità gestionale della direzione generale ionica e sanitaria del presidio».
A questa nota, sono seguite le spiegazioni di Rinaldi, che però, come ci ha spiegato lo stesso politico massafrese, non era il destinatario dei suoi strali: «È stato proprio lui a mostrarmi quelle sedie – ci ha detto – non avrei mai potuto prendermela con lui. I destinatari del mio intervento, invece, erano solo la direzione sanitaria dell’ospedale e la direzione generale dell’Asl». Che, come ribadito da Mazzarano, sarebbero indempienti nei confronti del presidio ospedaliero castellanetano e di fronte alle sofferenze dei malati oncologici.
Come spiegato da Rinaldi, in ogni caso, le poltrone per la chemioterapia ancora inutilizzate sono 6 e saranno efficienti a breve e altre 2 saranno presto utilizzabili per integrare le necessità oncologiche del vasto territorio di questo versante della provincia. «Nessun paziente – ha inoltre aggiunto il medico – effettua chemioterapia sulle sedie, avendo a disposizione del nostro servizio 16 poltrone e un letto».
Per contrastare le attese, inoltre, comunque “figlie” del numero crescente di pazienti, sono in arrivo un altro medico e un altro infermiere. «Inoltre – ha aggiunto Rinaldi –, è in corso la centralizzazione della preparazione degli Antiblastici che dovrebbe ridurre i carichi sul personale infermieristico».
«Tutti i nostri sforzi e impegni – ha concluso l’oncologo – sono nell'ottica di vicinanza e responsabilità verso i pazienti che lottano contro la patologia neoplastica. Il dottor Salvatore Pisconti, direttore del Dipartimento Oncoematologico del presidio “S.G. Moscati” di Taranto, segue da sempre con attenzione e scrupolo l’area clinica di riferimento, nota in Puglia come eccellenza».
Abbiamo ritenuto opportuno, quindi, dopo aver meglio approfondito le posizioni, rimuovere il vecchio articolo sostituendolo con il presente. Anche in virtù dello stupore che abbiamo raccolto dalle parole pubblicate su Facebook da Pasquale Rizzi, presidente dell’associazione dei pazienti oncologici di Castellaneta “Echèo Onlus” che per prima ha sollevato il “caso poltrone”: «Ci pare frutto di mera fantasia e di puro sensazionalismo speculativo il fatto che si definisca esistente uno scontro tra il dottor Rinaldi e il consigliere Mazzarano. Uscendo un attimo dalla nostra imparzialità solo per amore della verità, leggendo accuratamente sia la nota stampa del consigliere, sia l’interpellanza regionale, pensiamo che si sia trattato di un duro attacco (del quale ne condividiamo la forma e la sostanza) contro la dirigenza sanitaria sorda e incapace a dare risposte immediate ad un problema che si palesava da mesi».
Il presidente Rizzi, però, può star tranquillo: non abbiamo intenti speculativi, dei problemi dell’ospedale parliamo almeno da quanto se ne occupa la sua associazione. Abbiamo commesso semplicemente un errore, cui speriamo di aver posto rimedio.
Federica D’Onghia
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