Guardia di Finanza
La guardia di finanza di Taranto ha individuato 21 lavoratori “in nero” e 7 “irregolari” durante controlli svolti nei giorni scorsi in nove comuni del Tarantino, nell’ambito dell’attività di contrasto al lavoro sommerso, per verificare il rispetto delle norme sul lavoro e la tutela dei diritti dei dipendenti.
Le verifiche, avviate dopo un’autonoma attività info-investigativa, hanno interessato Taranto, Ginosa, Martina Franca, Massafra, Montemesola, Lizzano, Sava, Manduria e Maruggio.
I finanzieri hanno controllato diverse attività: imprese edili, aziende agricole, ristoranti, macellerie, pescherie e autolavaggi. Le posizioni irregolari riscontrate riguardavano sia lavoratori completamente privi di contratto sia dipendenti formalmente assunti ma retribuiti o impiegati in modo difforme rispetto a quanto previsto.
Secondo quanto comunicato dal comando provinciale, l’obiettivo è mantenere un’azione costante contro l’economia sommersa, fenomeno che sottrae risorse all’erario, danneggia i lavoratori — talvolta esposti a forme di sfruttamento — e altera la concorrenza tra imprese che operano nel rispetto della legalità.
A seguito delle irregolarità accertate, 5 datori di lavoro sono stati segnalati all’ispettorato territoriale per l’avvio del provvedimento di sospensione dell’attività commerciale.
L’azione della guardia di finanza proseguirà nelle prossime settimane con nuovi controlli mirati, considerata la rilevanza economica e sociale del fenomeno e la necessità di garantire condizioni di lavoro regolari e un mercato basato sulla correttezza e sulla leale competizione.
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