
Ferirono gravemente un cittadino pakistano sull'uscio della porta della sua abitazione e per questo oggi sono stati arrestati e condotti in carcere.
Guai in vista per 3 uomini massafresi, gravemente indiziati dei reati di tentato omicidio e di porto e detenzione illegale di arma da comune da sparo.
Stamane i carabinieri della compagnia di Massafra hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal gip del tribunale di Taranto su richiesta della procura.
I fatti, come detto, si riferiscono al ferimento di un cittadino pakistano avvenuto lo scorso 13 settembre (clicca qui per rileggere la notizia): l'uomo, mentre si trovava all’interno della propria dimora massafrese, fu gravemente ferito da un colpo d’arma da fuoco, tanto da subire un delicato intervento chirurgico e la successiva asportazione totale della milza.
Le investigazioni hanno consentito di accertare che gli indagati raggiunsero l’abitazione della vittima per punire uno degli occupanti della casa (connazionale della persona offesa e uomo completamente diverso del soggetto colpito), il quale avrebbe rivolto, nelle ore antecedenti al delitto, presunte attenzioni sessuali non gradite nei confronti di un’amica di uno dei tre arrestati.
Secondo la ricostruzione della vicenda, accolta dal giudice per le indagini preliminari, i tre massafresi dopo aver raccolto le confidenze della giovane si misero alla ricerca del pakistano, cercando di reperire informazioni utili al suo rintraccio anche da alcuni suoi connazionali.
Successivamente, uno degli indagati contattò in piena notte il reale bersaglio della spedizione punitiva, minacciandolo gravemente. E infine i tre arrestati si recarono nei pressi dell’abitazione dell’uomo e, dopo aver richiesto insistentemente di aprire la porta, esplosero un colpo d’arma da fuoco a distanza ravvicinata e all’altezza dell’emitorace alla prima persona si presentò loro davanti.
Gli indagati, al termine delle operazioni, sono stati condotti nel carcere di Taranto e nei prossimi giorni saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia.
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