
Il dipartimento “Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche, Ecologia e Paesaggio” – sezione Urbanistica – servizio “Osservatorio Abusivismo e Usi Civici” della Regione Puglia ha attestato che i terreni della ex cartiera di Palagianello non risultano gravati da usi civici.
Con questa notizia, il sindaco di Palagianello Maria Rosaria Borracci risponde alle accuse lanciate mesi fa dai movimenti politici “Palagianello Bene Comune” e “Palagianello Ricominciamo”.
I leader delle due civiche, Mino Antonicelli e Marco Natale, infatti, con interrogazioni e comunicati stampa sostenevano che la ex cartiera «Sarebbe stata ceduta ad un prezzo che è solamente un decimo del proprio valore reale (100mila euro contro 1 milione)», invitavano il sindaco ad attuare «Un doveroso ed immediato intervento presso la sezione fallimentare del tribunale di Taranto a tutela sia del patrimonio comunale che del diritto d’impresa esercitato, e spronavano il Comune «A vigilare su una struttura che andava e va recuperata al demanio civico comunale».
Ma oggi, su invito protocollato per tempo dal Comune di Palagianello, la Regione Puglia ha risposto certificando che quei terreni non risultano gravati da uso civico.
«Ancora una volta - ha commentato il sindaco di Palagianello Maria Rosaria Borracci - mi tocca sottrarre tempo prezioso alla macchina di governo, per rispondere e mettere fine alle polemiche sterili delle opposizioni.
Lo faccio con carte alla mano e con la consapevolezza di svolgere responsabilmente il ruolo di amministratore di questa comunità. Del resto non siamo stati certo noi ad aver svenduto un’area comunale alla simbolica cifra di “mille lire” senza alcuna evidenza pubblica (ma forse erano altri tempi).
Sulla questione della ex cartiera, un’area che per troppi anni è rimasta abbandonata, non solo abbiamo informato per tempo il Tribunale di Taranto circa la vecchia delibera che comprendeva l’uso civico, ma abbiamo anche interrogato la Regione Puglia, ottenendo la risposta che aspettavamo e cioè che l’intera operazione ha sanato l’uso civico.
Appresa la notizia, abbiamo nuovamente informato il giudice fallimentare affinché potesse procedere.
Oggi il tribunale può disporre la vendita auspicando una riqualificazione del bene da parte di soggetti che la vorranno acquistare
Pertanto - la chiosa del primo cittadino -, rispedisco fermamente al mittente le accuse delle opposizioni, spinte chissà, forse dalla volontà di mantenere quel luogo in uno stato di degrado».
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