
In questi giorni, durante i lavori in Piazza Broja, è venuto alla luce un ipogeo nascosto sotto l'asfalto e le macerie.
L'Archeogruppo "E. Jacovelli" da subito si è attivato per decifrare questa nuova scoperta contattando due grandi esperti di costruzione ipogeo e studiosi il prof. Roberto Caprara e prof. Franco dell'Aquila per avere da loro un primo parere a caldo. Noi di Vivimassafra riportiamo le risposte dei due studiosi inviate a Giulio Mastrangelo.
Caro Giulio, ti ringrazio per le foto dell'esterno dell'ipogeo scoperto a Piazzetta Broia. L'impressione che ho è che non si puo' trattare di una "vicinanza" abitativa, perché l'area scoperta è troppo piccola; si tratta, dunque, di una tomba a camera di età magnogreca o romana, come quelle nella gravina di Santa Caterina pubblicate da me nel 1962 in Contributi per la carta archeologica del Nord-Ovest tarentino. Certo, se potessi avere un accurato rilievo potrei essere più preciso, con l'aiuto della metrologia ed osservando se vi sono graffiti sulle pareti e tracce almeno di letto funebre, che potrebbe anche essere stato distrutto in una fase di uso improprio dell'ipogeo. Comunque, è una ulteriore testimonianza importante di continuità d'uso del territorio e spero che venga musealizzato e conservato in vista e non follemente interrato a fine dei lavori. Spero che questa opinione di un vecchio archeologo abbia qualche peso nella conduzione dei lavori.
Roberto Caprara
Le caratteristiche tecniche architettoniche portano ad abitazioni o depositi ipogei. Le scale hanno tagli netti ed ortogonali. La porta d'ingresso ha una rientranza per l'inserimento della porta, cosa che le tombe non hanno. Il poco spazio dell'atrio e la poca profondità indicano la povertà dell'opera o il semplice uso per deposito.
Franco Dell'Aquila
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