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Trasferimento sede Gal, parla il presidente Ignazzi

Il presidente del Gal Raffaele Ignazzi Il presidente del Gal Raffaele Ignazzi

Sulla questione relativa al trasferimento della sede operativa del Gal da Mottola a Castellaneta interviene nuovamente Raffaele Ignazzi, presidente del Gal "Luoghi del Mito e delle Gravine", per sciogliere ogni dubbio in merito alla questione che negli ultimi giorni scorsi ha agitato gli animi di alcuni esponenti della classe politica mottolese.

«Pensavo di aver chiarito qualche mese fa, quando fui costretto a rispondere all’ex sindaco Luigi Pinto, che il trasferimento della sede operativa del Gal è stato dettato esclusivamente da uno stato di necessità incontestabile - ha affermato Raffaele Ignazzi -. L’assenza totale di qualsiasi forma di manutenzione da parte della proprietà e soprattutto un paio di infiltrazioni di acqua dal solaio, ripetutamente segnalate al Comune di Mottola, hanno determinato diversi allagamenti all’interno dei locali di viale Turi che erano stati concessi in affitto dall’amministrazione comunale di Mottola al Gal per farne la propria sede operativa».

Considerati i numerosi disagi del personale, per mesi costretto a lavorare in maniera precaria, il consiglio di amministrazione del Gal nella prossima seduta valuterà come tutelarsi per i danni ricevuti a causa dell’inerzia del Comune di Mottola circa la manutenzione della sede. Il presidente Ignazzi, infatti, ribadisce di aver segnalato in più riprese la situazione di disagio rispetto alla quale, solo in epoca recente, l’amministrazione Barulli ha provato invano a porvi rimedio.

«Sono stato eletto presidente di questo Gal da non molto e da imprenditore sono abituato a risolvere i problemi - ha continuato Ignazzi - Poiché il contratto era scaduto ad inizio 2018 e i locali di viale Turi (dove aveva la propria sede anche la momunità montana), non erano idonea allo svolgimento dell’attività, abbiamo indetto un bando pubblico per il reperimento di altro immobile da adibire a sede del Gal».

Ignazzi ha chiarito di come, dopo l'avvio di una procedura trasparente alla quale avrebbe potuto partecipare anche il comune di Mottola, quest’ultimo non solo non ha partecipato al bando ma avrebbe anche preteso di mantenere il Gal nel proprio territorio, apportando qualche piccola miglioria alla vecchia sede. Secondo il presidente il Gal "Luoghi del Mito e delle Gravine", la causa di un calo di operatività rispetto agli altri Gal della Regione è da ricercarsi nell’assenza di una sede operativa efficiente.

«Inoltre, non guasta poi ricordare che agli altri Gal della Puglia sono stati messi a disposizione gratuitamente dalle amministrazioni comunali interi palazzi storici e di pregio per adibirli a proprie sedi - ha osservato Ignazzi -. Al nostro Gal, invece, è toccato condividere con la comunità montana alcuni ambienti di un edificio già in partenza fatiscente ad un canone di quasi 10.000 euro l’anno».

Secondo Ignazzi l'Ente da lui presieduto, prima di arrivare alla pubblicazione del bando, ha concesso al Comune di Mottola tutto il tempo necessario per trovare una soluzione per riparare adeguatamente la vecchia sede: «Tuttavia - aggiunge - l’attuale Sindaco Barulli non si è trovato nelle condizioni di poter rimediare a tale danno; la colpa non l’abbiamo mai imputata a lui.

Nessuna questione di campanile, nessuno scippo: il Gal è stato e deve rimanere una risorsa dell’intero territorio, un soggetto di raccordo tra le Amministrazioni Comunali ed il tessuto imprenditoriale locale che continuerà ad agire con imparzialità come ha sempre fatto».

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