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Una città chiamata Minerva: il nuovo lavoro degli Amici delle Gravine di Castellaneta

L L'insediamento

Nuova fase esplorativa dell'associazione Amici delle Gravine di Castellaneta che, con il nuovo anno, riprende i suoi lavori concentrandosi su in inedito insediamento rupestre di notevoli dimensioni.

Comincia da qui una nuova pagina dell'associazione con il suo gruppo di ricerca diretto dalla professoressa Maria Carla Cassone, che gli stessi volontari raccontano così: " Diverse cavità scavate nella tenera calcarenite collegate da scalette artificiali luogo il bordo delle gravine, che testimoniano la continuità della vita, accanto ad una città in rovina. Un inedito insediamento rupestre di notevoli dimensioni, mai esplorato dagli storici locali, ben articolato su pareti ripide e su diversi livelli, nascosto da una vegetazione rigogliosa. 

Fu lo storico locale E. Mastrobuono ad accendere il primo riflettore nel lontano 1941, quando iniziò i primi sopralluoghi con il professor Gervasio nella zona denominata Minerva sul ciglio dello sperone roccioso tra due canyon delle murge Tarantine, la gravina grande e la gravina di Santo Stefano tra i territori di Castellaneta e Palagianello. Nella zona furono rinvenute le tracce di una vera e propria cinta di mura senza alcun dubbio antiche, costruite da grandi blocchi rettangolari, in alcuni punti appena affioranti, in altri ben visibili, disposti in due o tre corsi di tufo ben squadrato. Gli studi del Mastrobuono furono supportati dai diversi rinvenimenti di frammenti di ceramica e di terrecotte, di varie età, affioranti sul terreno allo stato erratico, condotti ulteriormente dai giovani del gruppo SAAS, con allora presidente la prof.ssa Maria Carla Cassone.

Nel 1986 una missione archeologica autofinanziata diretta dal professor Vittorio Di Cesare, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica di Taranto, continuò a portare alla luce le mura di un’antica città preromana risalente al VI secolo a.C. avvalendosi delle tecniche della “new archacology”. Restano innumerevoli domande, l'area meriterebbe nuove campagne di scavo per sciogliere le incognite che ancora oggi gravano su questa città. La natura continua il suo corso rimpossessandosi di questo mondo e dei suoi misteri.

Se qualcosa è stato fatto sul pianoro di Minerva, gli spalti delle due gravine poste tra il territorio di Castellaneta e Palagianello, ancora oggi restano una grande incognita."

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