La cuoca amatoriale Laura VolseNon sono solo i trattati economici a unire i Paesi, ma anche il buon cibo. Sulla spiaggia di Marina di Ginosa, la cuoca amatoriale Laura Volse è il ministro plenipotenziario che collega Italia e Giappone.
Altro che asse Roma - Tokyo, altro che Via della Seta. Laura, 49 anni, di origini murgiane, nata ad Gravina in Puglia e da tempo residente ad Altamura, è una ambasciatrice nel Sol Levante della pasta fatta in casa e di altre prelibatezze italiane.
Tutto è cominciato un anno fa, quando la giovane giornalista e studente nipponica Aoi Nakakoji, da sempre appassionata della nostra cucina, è giunta per la prima volta a spasso per lo Stivale, a caccia della ricetta perfetta della pasta artigianale.
Dopo Milano e Bologna, a Matera ha incontrato Laura, che ha imparato a cucinare da piccola assieme a una mamma e una nonna all'antica, che l'hanno resa una buona massaia, tanto da fare della sua passione un lavoro. Insomma, orecchiette, cavatelli o anche strascinate sono il suo must.
Una storia, questa di Laura e della sua amica, onorata da uno splendido articolo pubblicato da una rivista culinaria. Così, nel pieno della pandemia, decine di ristoratori e semplici appassionati hanno scritto ad Aoi perchè interessati ad imparare, incuriositi dalle gustose ricette.
Da allora, la sua casa di villleggiatura di Marina di Ginosa, dove Laura vive da anni assieme al marito e tre figli maschi, è diventata una scuola di cucina italiana (per ovvi motivi, non in presenza) per sudditi di Naruhito, che così apprendono i rudimenti della tradizione di casa nostra.
Domani e martedì, ad esempio, direttamente dal lido marinese Cassiopea, Laura verrà accolta con gli onori di un nuovo Marco Polo in terra nipponica, illustrando, partendo da materie prime come limoni e mandorle, ricette tipiche della gastronomia campana e siciliana.
Insomma, in questo senso i piatti di Laura sono un formidabile "assist" per stringere rapporti tra i due Paesi. I 17mila chilometri coperti, attraversando Medio Oriente, Sud-Est asiatico e Cina, non dimostrano solo la bravura della cuoca ma anche la forza della nostra cucina.
Magari la Farnesina ci faccia un pensiero, perchè come scriveva il buon Trilussa, "(appena) sò cotti li spaghetti / semo tutti d'accordo ner programma".
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