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Un'opera della massafrese Bianca Maria Scarinci esposta a Polignano a Mare

Bianca Maria Scarinci e il gioiello "Terra da indossare" Bianca Maria Scarinci e il gioiello "Terra da indossare"

Un'opera dell'artista ceramista massafrese Bianca Maria Scarinci è esposta al museo d'arte Contemporanea Pino Pascali di Polignano a Mare.

Il gioiello, intitolato "TERRA da indossare", ci spiega la stessa autrice «Racconta della sua terra, delle sue origini e della fragilità che sono figlie di un territorio colpito negativamente ma che vuole il riscatto.

"TERRA da indossare" nasce con l’intento di dimostrare quanto sia facile e adattabile mescolare materiali apparentemente incompatibili fra loro come il ferro e l’argilla.

L’idea, in questo caso, è qualcosa che non sia il semplice “decorare”, bensì “vestire” la persona. Sono stati scelti per questa opera due materiali che “abitano” la città, Taranto.

Utilizzare filo di ferro resistente alle alte temperature e argilla, che è parte integrate della nostra Terra e che calpestiamo ogni giorno, permette all’artista di raccontare ciò che vede e sente: una terra forte, che resiste alle minacce industriali, che vuole il riscatto e mostra ogni giorno la parte migliore, la comunità attiva. Crepe, spaccature e intrecci sono scoperte, aumentando la preziosità e fragilità del manufatto perché rompersi è un evento naturale di un oggetto e bisogna accettare i difetti e le imperfezioni dai quali si può generare bellezza ancora più grande».

L’opera, insieme ad altre, è esposta a Polignano a Mare in una mostra inaugurata lo scorso 30 novembre grazie al progetto "Craft Lab" finanziato dall’Unione Europea e si potrà ammirare fino al 5 gennaio.

La mostra presenta le opere prodotte nell'ambito dei laboratori di tessuto, mosaico e ceramica che si sono svolti la scorsa estate in Puglia e quelle nate dal dialogo con artisti della Grecia.

Grazie al progetto Craft Lab Residencies on the way from products to the AdriIonian design, nell’ambito del programma "Interreg Grecia-Italia", trenta giovani artisti, selezionati tramite open call, hanno infatti potuto lavorare con sei insegnanti e tre operatori tecnici in centri importanti della Puglia, ciascuno specializzato in antiche tecniche e mestieri, ma riattualizzati e rinnovati grazie alle nuove tecnologie e ai linguaggi dell'arte.

L’esposizione riunisce proprio le opere prodotte dai giovani artisti nell’ambito dei laboratori nelle città di Gravina di Puglia (per quanto riguarda il mosaico), a Grottaglie (per la ceramica) e a Martina Franca (per le tecniche legate al tessuto). Completano il tutto alcuni manufatti realizzati dagli artisti in dialogo con i colleghi selezionati in Grecia, nelle giornate di interscambio transnazionale.

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