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Donne braccianti contro il caporalato: martedì mattina a Ginosa

lavoro in campagna lavoro in campagna

Un passo in avanti per contrastare il caporalato.

È questa l’essenza del progetto ‘Donne braccianti contro il caporalato' che associazione NO CAP, Gruppo Megamark e Rete Perlaterra presenteranno nella mattinata di martedì 28 luglio e che consentirà a un cospicuo numero di braccianti pugliesi e lucane, sinora vittime dello sfruttamento e della moderna schiavitù, di lavorare in forza di un contratto regolare avendo a disposizione un alloggio e il trasporto gratuito e sicuro verso i luoghi di lavoro.

L’iniziativa segue quella avviata lo scorso settembre dagli stessi attori che, dando vita alla filiera etica contro il caporalato ‘IAMME’, ha consentito di regolarizzare circa 150 braccianti extracomunitari impegnati in Capitanata (Puglia) nella raccolta dei pomodori da trasformarsi in conserve, nel Metapontino (Basilicata) nella raccolta e confezionamento di prodotti freschi e nel Ragusano (Sicilia) nella coltivazione di pomodori.

Col marchio etico IAMME si mira a contrastare il caporalato e, in generale, il lavoro irregolare nel settore agricolo garantendo ai produttori un prezzo giusto per i loro prodotti e a lavoratori e lavoratrici il pieno rispetto dei loro diritti, a partire dall’applicazione dei contratti collettivi del lavoro.

Il programma di martedì 28 luglio prevede un incontro alle 9:30 a Ginosa, per documentare il lavoro nella vigna, presso l'azienda Palmitesta (strada comunale 19 – Corvellara, Ta).

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