Gianni Forte e Teresa BellanovaIl segretario generale Spi Cgil Gianni Forte si affida a Facebook per manifestare il proprio disappunto nei confronti della ormai ex ministra Teresa Bellanova che, lo ricordiamo, insieme ai vertici di Italia Viva ha di fatto dato il via alla crisi di Governo.
«La corda è stata tirata molto, fino a decretarne la rottura - le parole del castellanetano Gianni Forte -. Così non si fa, perchè a farne le spese è quella parte della società, di cui l’ex ministra si continua a manifestare alfiere e che non può essere tradita.
Bellanova - ha aggiunto Forte - divenne ministra e io fui felice per lei. Mi sentii orgoglioso. Lo ritenni il giusto riconoscimento al suo impegno, ma anche ad una storia di cui umilmente mi sento parte. Sono uno di quelli che la conosce da più tempo... diciamo dal 1978. Eravamo ragazzi, poco più che ventenni, che anche se su territori diversi, lei a Ceglie Messapica io a Castellaneta, trovarono nella Federbraccianti il luogo in cui dare sfogo alla tensione ideale, alla passione civile, all’impegno in favore di persone che generosamente mettevano la loro condizione di sfruttati nelle nostre mani, fidando nel cambiamento del loro stato.
Col passare del tempo lei ha insistito molto su questa sua appartenenza e purtroppo per alcuni aspetti speculando. Questo non l’ho condiviso. Così si finisce per diventare stucchevoli. Tuttavia quella scuola che ci appartiene, ci ha anche lasciato tanti insegnamenti di cui far tesoro, rifuggendo da un massimalismo mai foriero di risultati. Anche dopo le lotte più aspre, l’accordo bisognava sempre trovarlo, per evitare di rimanere con un pugno di mosche in mano.
Il risultato diventava il fine irrinunciabile. Non credo che sia andata così negli ultimi giorni e adesso a farne le spese saranno i cittadini».
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