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«Il fatto non sussiste»: assolti tre dirigenti del Comune di Castellaneta

Tribunale di Taranto Tribunale di Taranto

Pasquale D'Alo, Aldo Caforio e Michelangelo Giusti, dirigenti ed ex dirigenti del Comune di Castellaneta sono stati assolti dal tribunale di Taranto in composizione collegiale, dalle imputazioni di abuso di ufficio, «Perché il fatto non sussiste».

La vicenda si riferisce a due contestazioni: la prima, relativa a fatti protrattisi fino al 2015, riguarda la revisione del canone mensile del servizio di igiene urbana e complementari a Castellaneta e Castellaneta Marina, operata dai dirigenti imputati applicando seconda l'accusa un indice di revisione più favorevole alla societa Avvenire; la seconda contestazione, invece, riguarda l'affidamento alla ditta Avvenire dell'ulteriore servizio di raccolta e smaltimento di aghi di pino, avvenuto secondo la pubblica accusa, in violazione di legge per favorire quella stessa società.

Si tratta di un procedimento originato su esposto di alcuni consiglieri comunali di opposizione del primo mandato Gugliotti. 

La pubblica accusa aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati mentre, come detto, nella giornata di ieri il tribunale di Taranto ha sancito la correttezza dell'operato dei dirigenti coinvolti. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Nicola Marseglia, Vincenzo monteforte, Giuseppe Chielli e Mario Malcangi.

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