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“Nuova Concordia” e “Valentino Village", Castellaneta vuole fare cassa

Comune di Castellaneta Comune di Castellaneta

Punta alla cessione del credito, il Comune di Castellaneta, per ipotizzare il rifacimento dell’intera rete stradale della marina.

La liquidità necessaria, insomma, potrebbe arrivare da un’operazione di factoring che coinvolgerebbe l’ente, i suoi debitori “Nuova Concordia srl” e “Valentino Village srl” e il fondo di investimento “Serenissima sgr”. Questi soggetti, nel dicembre del 2016, sottoscrissero un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi della legge sul fallimento: 8.350.129 euro sarebbero rientrati nelle casse del comune in più tranche, soldi per tasse e oneri non versati dalle società che operavano nel settore turistico attraverso le strutture del polo “Nova Yardinia”. Di quelle risorse, 4 milioni sono già tornati in cassa, mentre la parte rimanente avrebbe dovuto essere versata in un’unica soluzione entro il 30 giugno 2025, oltre gli interessi maturati al tasso del 2% annuo.

Il Comune, però, in un atto di indirizzo dello scorso 8 novembre ha manifestato la volontà di rientrare anticipatamente nella disponibilità di quelle risorse. Il più presto possibile, anzi, sfruttando proprio la strada della cessione del credito.

Nella delibera non è scritto, ma da fonti attendibili pare proprio che il sindaco Giovanni Gugliotti voglia destinare questi soldi al rifacimento della strade di Castellaneta Marina, effettivamente disastrate. Il principio applicato, idealmente, sarebbe quello di restituire al territorio del borgo costiero risorse che provengono da un debito prodotto sfruttandone le potenzialità: le tasse pagate (o recuperate) per attività presenti a Castellaneta Marina devono esservi reinvestite.

Ora toccherà al responsabile dell’area finanziaria individuare un professionista in grado di accompagnare l’ente in questo percorso: inizialmente bisognerà definire la strategia da seguire per acquisire liquidità e relazionarsi con il sistema bancario, poi bisognerà effettivamente negoziare la cessione del credito, che dovrà essere scontato non oltre l’ammontare della sorte capitale. In sostanza, il Comune nel caso di positiva conclusione dell’operazione, perderà solamente gli interessi annui del 2%. Le somme per l’attività di consulenza, invece, saranno liquidate solo se l’operazione andrà a buon fine.

Resta da verificare se la praticabilità di questo percorso sia subordinata alla condizione di predissesto in cui versa l’ente da qualche anno, con un piano di riequilibrio ancora vigente e, almeno ufficialmente, ancora all’esame degli organi ministeriali. Quel piano di riequilibrio, infatti, teneva conto anche dell’accordo di ristrutturazione del debito con le due società, come voce positiva a copertura delle passività provenienti dai debiti.

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