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Ospedale San Cataldo: il consorzio Research - Cisa non ce la fa

Progetto dell Progetto dell'Ospedale San Cataldo

Ricorsi, controricorsi, impugnazioni, sentenze e tutto ritorna alla situazione iniziale.

L’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione dell’Ospedale San Cataldo è ormai in dirittura d’arrivo, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha riformato la sentenza del Tar Lecce, accogliendo il ricorso in appello della Debar, prima classificata, e di Invitalia, agenzia che aveva gestito la gara.

A dicembre scorso il Tar aveva annullato l’aggiudicazione dell’appalto all’Ati guidata dalla Debar di Bari, risultata prima grazie ad un maxiribasso del 24,7% e a una riduzione dei tempi a 1/3 di quelli previsti, 395 giorni contro 1245 (clicca qui per rileggere l'articolo del 5 marzo 2019)

In pratica il Tar Lecce aveva detto «no» alle lavorazioni notturne. A tale sentenza seguirono i ricorsi al Consiglio di Stato del raggruppamento guidato dall’impresa del presidente regionale di Confindustria, Domenico De Bartolomeo (di cui fanno parte anche consorzio Com, Cn Costruzioni, Edilco, Mazzitelli e Icoser), dell’agenzia nazionale Invitalia, che ha gestito l’appalto, e del consorzio Research (secondo classificato, composto da Ciro Menotti, Guastamacchia, Cobar e dalla Cisa di Massafra).

Il Consiglio di Stato si è pronunciato favorevolmente sulla possibilità di effettuare lavori nelle ore notturne e su alcune autorizzazioni in deroga, basandosi sul regolamento edilizio del Comune di Taranto che effettivamente non pone questo tipo di limitazioni per le opere di pubblica utilità.

Tocca ora ad Invitalia, stazione appaltante, pronunciarsi sulla valutazione di anomalia dell’offerta prima classificata. Se, nel supplemento di istruttoria, l’offerta della Debar verrà ritenuta congrua – dicono i giudici – non sarà necessario attendere che si esprima la Corte di Giustizia europea sulla questione pregiudiziale avanzata dal secondo classificato Research.

Potrebbero quindi partire entro pochi mesi i lavori della mega struttura sanitaria (715 posti) da 161 milioni di euro, ed in 13 mesi l’ospedale promesso da anni ai tarantini e all’intera provincia ionica vedere la luce.
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