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Accertamenti Imu 2015, per la Lega è "pioggia verde" su Taranto

Francesco Battista, responsabile organizzativo provinciale della Lega Francesco Battista, responsabile organizzativo provinciale della Lega

«L’anno è iniziato male per tantissimi tarantini che si sono visti recapitare dall’Ufficio Tributi del Comune di Taranto un avviso di accertamento per l’IMU relativo all’annualità 2015, con raccomandate inviate in “zona cesarini”, ovvero nel dicembre del 2020, giusto qualche settimana prima della prescrizione».

Interviene sull’argomento il tarantino Francesco Battista, responsabile organizzativo Provinciale della Lega, che inizia il suo j’accuse: «Tantissimi cittadini mi hanno chiamato allarmati per aver ricevuto la raccomandata in busta verde, spesso con allegato il modulo F24 per il pagamento con cifre spropositate, soprattutto anziani che vivono di pensione.

Se fossero state veramente recapitate agli evasori del tributo - continua Battista - non ci sarebbe nulla da dire, anzi da elogiare i solerti dipendenti comunali, ma così non è stato. Mi sono giunte, infatti, molte segnalazioni di casi che rasentano l’assurdo: così è stata chiesta l’IMU come “seconda casa” a un cittadino che da oltre venti anni abita nella stessa casa come “abitazione principale”, senza che abbia mai cambiato residenza o domicilio!.

Un numero spropositato di avvisi recapitati – continua il responsabile organizzativo provinciale della Lega - le cui contestazioni sembrerebbero, nella maggior parte dei casi, non aver alcun fondamento. L’impressione è che l’Ufficio Tributi, forse in affanno avendo il personale in smart working lontano dagli uffici, invece che una puntuale individuazione degli evasori, abbia optato per una “pesca a strascico.

E' vero che si può dialogare con l’Ufficio Tributi con il servizio telematico linkmate - la sua chiosa - ma quanti persone senza grandi mezzi o anziani possono accedervi? Questo disservizio si trasforma così in un disagio per tanti cittadini che devono, in tempo di Covid, prenotare un appuntamento per recarsi di persona presso l’Ufficio Tributi per perorare le proprie ragioni, magari prendendo ferie, o altrimenti affidarsi a un consulente che dovranno pagare: chi rimborsa i cittadini-sudditi per tutto questo?».

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