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Forza Italia: «Consorzio di Bonifica: più servizi? No più cartelle di pagamento»

Consorzio di bonifica Stornara e Tara - Taranto Consorzio di bonifica Stornara e Tara - Taranto

«Nuova pioggia di cartelle dei consorzi di bonifica a danno di agricoltori e cittadini. Non si può chiedere tributo senza beneficio, molti agricoltori pugliesi e cittadini stanno ricevendo in questi giorni nuovi avvisi di pagamento da parte dei Consorzi di bonifica commissariati nei quali è minacciata, in caso di mancato pagamento entro i termini, l’ingiunzione fiscale».

Esodiscono così, in una nota, il coordinatore provinciale di Forza Italia Vito De Palma e il coordinatore della consulta politiche regionali dell'agricoltura Floriano Convertino.

«Le richieste - continuano i rappresentanti del partito berlusconiano - riguardano il famigerato contributo di bonifica 630 nonostante la Corte Costituzionale, con la decisione n. 188 del 10 ottobre 2018, abbia sancito come non possa esserci tributo di bonifica senza beneficio per l’utente.

Forza Italia, si chiede quale beneficio hanno gli agricoltori tarantini dai Consorzi di bonifica, per non parlare dei privati cittadini, altrettanto interessati dalla gabella.

Di certo non basta bonificare un chilometro di canale su 10 o 20 chilometri complessivi per definire l’opera un beneficio fondiario per le aziende del territorio. L’emissione di queste cartelle da centinaia, a volte da migliaia di euro, è un danno grave per gli agricoltori e per tutti i pugliesi perché di certo gli utenti non staranno con le mani in mano senza mettere in discussione la loro validità facendo un legittimo ricorso. Anni di incertezze e di gestioni discutibili hanno distrutto i Consorzi di bonifica pugliesi commissariati, enti oramai afflitti da posizioni debitorie importanti senza che nel tempo sviluppassero piani industriali e di bonifica adeguati.

Forza Italia chiede interventi urgenti ed un tavolo di concertazione un incontro specifico e urgente, per tutelare gli agricoltori e cittadini da questo ennesimo balzello. Non possiamo tralasciare la questione, soprattutto oggi, quando il tessuto agroalimentare è messo a forte rischio dalla crisi economica legata al covid, emergenza per la quale non si intravedono ancora spiragli.

L’agricoltore è un imprenditore che deve essere messo nelle condizioni di lavorare e produrre benessere per se stesso, per i dipendenti e tutto l’indotto a lui legato. E, di certo, costringerlo a faticosi ricorsi, che quando vinti creeranno un ulteriore danno alla collettività la quale si dovrà fare carico delle spese, non aiuta la Puglia a uscire dal pantano e a crescere”».

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