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Giovinazzi: «Emergenza rifiuti in Calabria? Nessun problema, ci pensa Massafra»

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«Alla notizia anticipata due giorni fa dal quotidiano online CosmoPolis a firma di Vincenzo Carriero, sul probabile arrivo in Puglia dei rifiuti della Regione Calabria, oggi dallo stesso giornale arriva la conferma con l’aggiunta dell’indicazione degli impianti dove quei rifiuti saranno smaltiti.

Tanto per cambiare, sarà il territorio tarantino a pagare il prezzo del provvedimento del governatore Michele Emiliano. Circa 600 tonnellate di rifiuti a settimana, si legge nell'articolo, sono destinate agli impianti "Cisa" di Massafra e "Manduria Ambiente". Quindi, il nostro territorio smaltirà, fino al 30 giugno, per adesso, una parte dei rifiuti indifferenziati prodotti in Calabria».

Così esordisce, in una nota, il segretario cittadino della "Lega - Salvini Premier" di Massafra Roberto Giovinazzi.

«Noi della Lega di Massafra - continua Giovinazzi -, città che come è noto ospita un termovalorizzatore, eravamo inizialmente preoccupati che si stesse verificando la stessa storia degli scorsi anni, cioè quella di risolvere le emergenze di altre regioni a discapito dell’ambiente già martoriato in cui viviamo.

Eravamo preoccupati, ma solo inizialmente, perché è bastato fare mente locale per pochi minuti per poi ricordare che il nostro sindaco è Fabrizio Quarto, la sua vice è Tonia Di Gregorio, il presidente del consiglio comunale è Maurizio Baccaro. Tutti ambientalisti doc, per cui le nostre sarebbero preoccupazioni infondate. Parliamo di una squadra di paladini dell’ambiente da fare invidia a chiunque.

Ripensando ai palchi della campagna elettorale 2016 e ricordando il loro forte attaccamento alle problematiche ambientali, le promesse di una città verde che avrebbe fatto invidia anche al rigoglioso paesello montanaro di Heidi, ci siamo detti che, se fosse vera la notizia, li avremmo visti e sentiti dare aspra e feroce battaglia contro un provvedimento regionale al punto tale da incatenarsi sulla statale a fermare fisicamente i tir provenienti dalla Regione Calabria. Perché si sa, e tutti ne hanno le prove, i nostri amministratori le loro promesse elettorali le hanno sempre mantenute.

Certo, i maligni potrebbero eccepire il discorso sulla risagomatura della discarica o il mancato arrivo del ristoro ambientale previsto dalla Regione Puglia per i comuni ospitanti i termovalorizzatori, ma noi siamo propensi a credere che si sia trattato solo di qualche momento di distrazione, non certo di incapacità amministrativa o colpevole incompetenza.

Ma la nostra memoria ci è venuta in soccorso anche per un altro elemento di fortissima rassicurazione che giriamo ai cittadini, perché oltre al sindaco, al vice sindaco e al presidente del consiglio comunale a trazione ambientalista, abbiamo a Massafra da ben 10 anni il consigliere regionale Michele Mazzarano del quale tutto potremmo pensare, eccetto che mai dimenticherebbe che la situazione ambientale di Massafra è già troppo fragile per sopportare tonnellate di immondizia di importazione.

Anche qui qualcuno potrebbe dire che non ha fatto nulla per la sanità di Massafra, che aveva promesso di salvare l’ospedale (poi chiuso), di salvare il pronto soccorso (poi chiuso), di riaprire l’ospedale (mai riaperto), ma noi vogliamo comprenderlo. Del resto è notizia di ieri (19 maggio) che la Regione Puglia ha stanziato 50mila euro per comprare biciclette ai bambini delle famiglie meno abbienti anzi no.

Le biciclette sono per gli immigrati (evidentemente ne avevano più bisogno loro dei poveri di casa nostra). Vuoi vedere che sarà troppo impegnato a dispensare biciclette agli immigrati e si dimentica della propria città? Ma no, non può essere.

Quindi noi pensiamo che a conferma della notizia, domani troveremo senza ombra di dubbio i nostri amministratori a manifestare in piazza contro quello che sarebbe un sopruso ingegnato nella consapevolezza che l’emergenza sanitaria che ci attanaglia avrebbe fornito un’ottima copertura mediatica per poter agire nell’ombra.

Confidiamo nella difesa del nostro territorio da parte di Quarto, Di Gregorio, Baccaro e Mazzarano, che battano i pugni sul tavolo, o sulla tavola.

Del resto ce lo hanno sempre promesso. E noi crediamo che sarà così».

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