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Arrivederci calcio e bellezza, il Real Mottola promette: «Tra un mese più forti di adesso»

Un calciatore del Real Mottola Un calciatore del Real Mottola

Il calcio, mistero senza fine bello, amava scrivere Gianni Brera parafrasando Gozzano.

Questo virus ha una grossa parte di mistero, che non trova spiegazioni. Questo calcio, almeno per il momento, un finale ad un'altra stagione disperata, se non altro per i dilettanti e le giovanili.

Il Real Mottola, la squadra del nostro paese, gioca in Seconda categoria e dopo una sola partita è a punteggio pieno e porta inviolata. Per chi conosce meglio di noi l'imprevedibilità del gioco del calcio, è anche tra le favorite per la vittoria finale.

E invece no, perchè il pallone di periferia sarà in stand by fino al 24 novembre, come prevedono le disposizioni dell'ultimo Dpcm, e per il nostro Real la corsa alla testa del gruppo è rinviata di un mese. Sperando sia solo un mese, una nuvola passeggera.

«Tutte le attività - come si legge sui profili social della squadra - sono sospese», e questo è già molto triste, specie per chi conosce l'atmosfera della partita "giù al campo", dove, reduci dall'abbuffata domenicale, si tifa armati di stomaco pieno e caffè Borghetti. Quadretti di uno stadio che fu. O, forse, è ancora. Covid permettendo.

Sempre più tristi anche i calciatori, che si allenano e corrono per le strade di Mottola (la rosa è composta solo da mottolesi, ndr) ovviamente in solitudine, in vista della ripresa delle gare, dove è necessario arrivare al meglio, perchè come promette la dirigenza: «Tra un mese torneremo ancor più forti di adesso.

Quello che sta succedendo potrebbe indurre a rinchiudersi - racconta lo stato maggiore del Real Mottola -, dunque tornare a essere soli. Sarebbe molto triste. Sta a noi accendere la voglia che farà venire le persone allo stadio».

Qualche timido passo in questa direzione è già stato fatto: Piero Lavarra, un portiere mottolese di categoria superiore, è arrivato in gialloblù nell'ultimo giorno di mercato, e si sta pensando a una strategia per supportare in qualche modo gli sponsor, tutti imprenditori mottolesi.

Ciò sarebbe un piccolo, ma significativo e importante, segnale di ripresa. Tornare a gonfiare le reti avversarie per la ripartenza e il futuro della città dopo i mesi duri della pandemia, che abbiamo attraversato tutti assieme ma che avremmo volentieri dribblato, come i nostri calciatori quando torneranno a giocare.

Andrea Carbotti

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