
«Potranno venir fuori ricostruzioni, illazioni, calunnie di ogni sorta, più o meno abilmente costruite, ma l’irrazionalità di una accusa del genere è sotto gli occhi di chiunque sia in buonafede».
Il vicesindaco di Castellaneta Edo Sanarico rompe il silenzio e risponde alle accuse relative ai suoi presunti vecchi legami con Antonio Vitale detto il Pescatore, soggetto noto alle forze dell'ordine che in passato il sindaco Gianni Di Pippa etichettò pubblicamente come «soggetto capace di influenzare negativamente la vita politica di Castellaneta in forza della sua asserita caratura criminale».
Secondo Vitale, Sanarico nel marzo del 2023 gli avrebbe chiesto sostegno elettorale ma invece per quest'ultimo non è andata affatto così: «Potrei aver chiesto sostegno elettorale a chi aveva un congiunto (suo nipote Antonio Vitale ndr), già apertamente sostenuto un anno prima, di nuovo candidato con la parte avversa alla nostra? Avrei potuto chiedere sostegno elettorale a chi da anni avversava e avversa pubblicamente il mio candidato sindaco, attuale Sindaco, di cui ero, sono e sarò a sostegno?» ha dichiarato.
Sanarico, insomma, rispedisce ogni accusa al mittente e va avanti per la sua strada in barba alle richieste di dimissioni avanzate dall'opposizione: «Eravamo consapevoli che il nostro modo di amministrare ci avrebbe esposto a nervosismi di varia provenienza. Sapevamo che eliminare privilegi, combattere abusi, scardinare sistemi che per decenni interi avevano determinato in negativo le sorti della nostra città non avrebbe fatto contenti tutti. E sapevamo - ha aggiunto - che ci sarebbero potute piovere addosso accuse che chiunque sia in buonafede non considera realistiche, anche e soprattutto perché di razionale hanno evidentemente ben poco».
Per Sanarico, quindi, l’intento sarebbe abbastanza evidente: «Colpire me, oggi, per colpire l’attività amministrativa di Di Pippa. Anche se il conto da pagare è alto, anche se il dispiacere in famiglia si fatica a nasconderlo, il fango è fango, si lava, magari con un po’ di fatica, ma prima o poi va via. L’amore per la politica, per la tutela del bene collettivo, quello rimane (nel cuore di chi lo ha) per sempre.
Continuerò, per il tempo che mi sarà dato, a lottare per la tutela della giustizia e dei diritti della gente comune: continuerò a mettere finanche il mio corpo per contrastare le occupazioni abusive delle case popolari, continuerò a lavorare perché alle persone con disabilità siano garantiti diritti, anche quello all’inserimento lavorativo affinché gli anziani trascorrano questa fase della vita non isolandosi, condividendo spazi e attività, affinché ai minori vengano date opportunità di crescita sempre maggiori».
Il finale, invece, è tutto per il primo cittadino Di Pippa: «Castellaneta merita un sindaco preparato, cristallino, onesto e senza alcun interesse personale da difendere come lui. Castellaneta merita di recuperare il tempo perso e non sarà la resistenza al cambiamento di qualcuno a far perdere questa occasione alla nostra città».
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui