Antonio D'Ambrosio«Come ha potuto l'Amministrazione Gugliotti ripetere lo stesso errore compiuto con il processo del crollo di viale Verdi?».
A chiederselo, circa la condanna Dell'Aquila è il consigliere di opposizione Antonio D'Ambrosio che sul suo blog personale ripercorre la vicenda dal 1999 (anno in cui l'allora sindaco Rocco Loreto decise di espropriare diversi terreni sulla strada Castellaneta-Laterza per creare una seconda zona industriale) fino ai giorni nostri, con la condanna definitiva inflitta al Comune di Castellaneta per una somma che si aggira nell'ordine dei 5 milioni di euro.
«L'Amministrazione Gugliotti - attacca D'Ambrosio, ha cercato di allungare i tempi, ma così facendo il Comune è stato condannato in tutti i gradi di giudizio. Venti anni fa il senatore Loreto volle creare una seconda zona industriale per la comunità; due anni dopo però la sua Amministrazione cadde ed il sindaco suo successore (Nicolotti) abbandonò il progetto.
Le amministrazioni di centrodestra che si avvicendarono (Nicolotti-D'Alessandro-Gugliotti) poi lasciarono i terreni espropriati in totale abbandono, riducendo una zona industriale ormai quasi completata a lingue di asfalto colme di rifiuti e senza senso.
Nel 2014 la doccia fredda: il professor Carlo Dell’Aquila, proprietario di alcuni dei terreni in questione, ed in rappresentanza di altri proprietari, chiese al Comune di Castellaneta 5 milioni di euro di riparazione ai danni subiti, per quella pubblica utilità mai conseguita nonostante gli espropri.
La sentenza definitiva è storia dei giorni nostri e le casse del Comune e di conseguenza quelle dei cittadini si alleggeriranno notevolmente».
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