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Un altro sequestro sul litorale: primavera di sigilli a Castellaneta Marina

Il lido Sablèe a Castellaneta Marina Il lido Sablèe a Castellaneta Marina

Un altro sequestro, lungo il litorale di Castellaneta Marina. Questa volta tocca al Sablée, tra i lidi attualmente più frequentati del lungomare, nato dalla ristrutturazione del vecchio lido La Capannina da parte di una società di Massafra.

A porre i sigilli al ristorante e a una porzione di pinetina adiacente all’immobile, mercoledì scorso, sono stati i carabinieri del Nucleo Tutela Biodiversità di Marina di Ginosa e il personale della Capitaneria di Porto di Taranto. Le contestazioni riguarderebbero l’inesistenza dell’autorizzazione paesaggistica per i locali adibiti a ristorazione e l’utilizzo di materiali non idonei per la pavimentazione della porzione di pineta recentemente acquistata dal Comune di Castellaneta.

L’intervento si innesta nel filone di controlli che le due istituzioni hanno avviato sul territorio castellanetano e che ha già avuto due vittime “illustri” solo negli ultimi due mesi, come l’Albatros Beach Club e la spiaggia del consorzio Borgo Pineto. Come in quei casi, anche questo sequestro non limiterà l’intera fruizione della struttura: il lido Sablée continuerà a essere aperto per quanto riguarda l’area bar e l’accesso alla spiaggia.

Sul tema della difesa di costa e territorio, proprio sottolineando la sequela di sequestri di questi ultimi mesi, è intervenuto il movimento politico castellanetano “Un’altra Città”, che a gennaio scorso criticò proprio la scelta del Comune di vendere alla società proprietaria del Sablée una porzione della pinetina che aveva già in concessione (circa 690 metri quadri su 1000, al prezzo di 55mila euro). «Non ci è mai piaciuto dire “noi lo avevamo detto” – ha scritto il portavoce Donatello Lemma –, ma a questo punto vorremmo essere ascoltati!».

“Un’altra Città” sostiene di aver ricevuto numerose segnalazioni, «dai parcheggi selvaggi sulle dune alle spiagge private che si allargano a vista d’occhio, da concessioni inappropriate all’abusivismo dilagante». Uno sviluppo turistico che, secondo il movimento, non fa al caso di Castellaneta Marina, «un affare che porta ad arricchire pochi a discapito dell’intero patrimonio comunale e dei cittadini».

La proposta di “Un’altra Città”, quindi, è di procedere velocemente all’approvazione del piano delle coste, aumentando nel frattempo la frequenza dei controlli sulle concessioni, «promuovendo azioni anche repressive nei confronti dell’abusivismo e di tutte le irregolarità, utilizzando a questo scopo il finanziamento del progetto del Ministero degli Interni “Spiagge sicure”».

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