Rudy, Natacha e l'auto Voisin a Parigi, in partenza per l'Italia
Valentino viaggiava con una auto Voisin che l’azienda francese gli aveva riservato in comodato d’uso (dal momento che a Parigi aveva acquistato ben due modelli Voisin, una per sé e una per Natacha, ma dovevano essere assemblati). Come sappiamo, da Roma in poi, aveva due passeggeri (sua sorella Maria e la zia Tessie) che spesso si lamentavano della sua guida disinvolta e qualche volta spericolata.
L’ultima tappa del viaggio verso il sud Italia fu da Campobasso a Taranto.
A Campobasso, oggi capoluogo della regione Molise, ma che allora era un capoluogo di provincia appartenente alla regione Abruzzo, viveva suo fratello Alberto, di professione segretario comunale, con la moglie Ada e il loro unico figlio Jean. La sosta era durata qualche giorno per la grande felicità del piccolo nipote Jean, lasciando qualche rimpianto alla partenza.
Valentino racconta di aver forato tre volte durante questo viaggio.
“Fortunatamente sono stato in grado di cambiare i primi due pneumatici sdraiato nella polvere della strada assolata coperto dalla mia tuta da lavoro! La terza foratura è stata proprio mentre mi fermavo davanti all’albergo a Taranto”.
Valentino continua con il resoconto delle proprie avventure, come recita il testo del “Mio Diario Privato” tradotto e annotato da Renato Floris (Vivace Edizioni, 2023): “A Taranto non c’è un negozio dove si possono acquistare i ricambi d’auto e ho dovuto aspettare e telegrafare in una città vicina per ottenere un pneumatico della giusta misura per la mia auto. Nell’attesa [in hotel] dell’arrivo del pneumatico di ricambio … ho parlato a lungo con zietta e mia sorella, facendo considerazioni su quanto avevamo fatto durante il nostro viaggio.
Quando mi sono reso conto di quanto fossi vicino all’ultima importantissima tappa del mio viaggio – la mia città natale – ho provato un’eccitazione prorompente … Domani dovrei tornare dritto dritto alla mia infanzia. La casa dove sono nato. La strada e il giardino dove ho fatto le proverbiali torte di fango e dove ho lanciato la mia prima palla”.
(continua)
Rileggi la prima parte: VALENTINO E LA BELLA RIMPATRIATA A CASTELLANETA
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