
Il consiglio comunale di Massafra ha approvato questa mattina una proposta di ordine del giorno con cui si esprime netta opposizione al progetto di dissalatore previsto sul fiume Tara.
La Regione Puglia e l’Acquedotto pugliese hanno ottenuto lo scorso 4 settembre il via libera all’opera tramite il procedimento unico autorizzativo regionale, ma da parte dei consiglieri è arrivato un chiaro invito a rinunciare alla realizzazione dell’impianto.
Il Tara, corso d’acqua che segna il confine tra Taranto e Massafra, è considerato un bene naturalistico e culturale di grande valore. Secondo i promotori dell’ordine del giorno, l’installazione di un dissalatore a osmosi inversa, capace di produrre 60mila metri cubi di acqua potabile al giorno, comporterebbe consumi energetici elevati, costi di gestione molto alti e rischi per l’ecosistema.
Tra le criticità sottolineate in aula: la possibile riduzione della biodiversità, l’impatto sulla portata del fiume e i rischi derivanti dallo smaltimento della salamoia in mare. Preoccupazioni sono state espresse anche dall’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa), che ha segnalato la vulnerabilità dell’ecosistema del Tara.
Il documento approvato impegna il sindaco e la giunta a rappresentare la contrarietà del Comune in tutte le sedi istituzionali, a sollecitare la rinaturalizzazione della foce del fiume e a valutare, insieme al Comune di Taranto, la possibilità di impugnare l’autorizzazione rilasciata.
La proposta porta la firma dei consiglieri Maurizio Baccaro, Giuseppe Losavio e Giuseppe Cinquepalmi.
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