
Insoddisfatti della soluzione prospettata, genitori e insegnanti della “Dante Alighieri” hanno scritto una lettera al sindaco. La richiesta messa sul tavolo è quella di rivedere le scelte finora effettuate dal primo cittadino, collocando 18 classi, che presto dovranno traslocare da via Allende, nella stessa struttura.
Questo perché, come i lettori ricorderanno, a cominciare da dicembre nella scuola del “Sacro Cuore” partiranno i lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Per cui, si stima, la campanella non suonerà per almeno tre anni.
Come si legge nella missiva, protocollata lunedì 11 ottobre, le famiglie e il personale scolastico non hanno apprezzato il piano annunciato dal sindaco a fine settembre, secondo cui le classi, adeguatamente frazionate, dovranno essere smistate negli altri plessi della città. Così, mettendo al corrente anche le autorità provinciali, invocano maggiori garanzie, scavalcando una decisione definita “unilaterale e non condivisa con gli organi interessati”.
Le argomentazioni sono molteplici, e vanno dalla fame di spazi all’aperto alla voglia di ritornare a quella che dovrebbe essere normalità. Un contesto che secondo genitori e insegnanti può essere garantito solo da una scuola unita, dove coltivare la propria identità anche attraverso una precisa connotazione territoriale. «La scuola dei piccoli - ammoniscono gli scriventi - è un mondo particolare che richiede attenzioni, approfondimenti e scelte politiche qualificate».
Insomma, il rammarico delle famiglie si taglia col coltello, quindi figurarsi i bambini, per cui secondo i genitori e gli educatori ci saranno conseguenze “psicologiche, pedagogiche e didattiche”. Familiari, insegnanti e personale, indistintamente uniti da un moto incondizionato di dissenso, si aggrappano anche alla scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro, finendo per chiedersi quale peso abbia avuto, in questa scelta, la formazione dei giovani virgulti mottolesi.
La chiosa finale è un invito accorato, prima che sia troppo tardi: «Sia convocato un tavolo tecnico con adeguata rappresentanza delle parti in causa», che forse approderebbe a una soluzione come “fare scuola e farla in sicurezza”. Unico e solo desiderio di tutti.
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