Donato Montemurro e le sue opere
Donato Montemurro, fotografo di Massafra, è tra i protagonisti della mostra collettiva "ModArt Exhibition – Donne in Trasform-Azione", inaugurata nel pomeriggio di ieri a Palazzo Malvinni Malvezzi nel cuore dei Sassi di Matera, all'interno della rassegna “L’eleganza senza tempo”, omaggio visivo a Grace Kelly.
L’evento è promosso dall’associazione Officina della Cultura, presieduta da Nicola Altomonte, ed è parte integrante del Premio Moda® “Città dei Sassi”, giunto alla XIV edizione. Enzo Centonze, direttore artistico del Premio, ha curato l’intera manifestazione, mentre il progetto espositivo “Donne in Trasform-Azione” è ideato e curato da Felicia Curci, con l’obiettivo di valorizzare la narrazione femminile nel dialogo tra arte e moda contemporanea.
Donato Montemurro, ex marinaio e fotografo dall’impronta intima ed essenziale, ha presentato due opere realizzate in tecnica ritratto: “Nel respiro dei bouganville” e “Sotto il cielo dei ciliegi”. Scatti delicati e intensi, che celebrano la forza della gentilezza attraverso la figura femminile, immersa in contesti naturali e simbolici. «Per me ogni donna è un’opera d’arte, e la fotografia è il mio modo di onorarla con rispetto e poesia», afferma Montemurro.
Durante l’inaugurazione è stato anche svelato al pubblico il “Salvator Mundi”, attribuito al Guercino, alla presenza del presidente della XVII Commissione parlamentare “Arte”, on. Stefano Colucci, e con l’intervento della storica e critica d’arte Sonia Demurtas, del prof. Antonello Di Pinto e della relatrice dell’opera, Felicia Curci, che ha approfondito il significato e il valore simbolico della presenza di un capolavoro del Barocco italiano a Matera.
La mostra sarà visitabile fino al 20 luglio, con eventi paralleli tra performance, workshop, incontri e momenti di riflessione culturale. Una cornice che unisce creatività, bellezza e impegno sociale, in una Matera che continua a rivelarsi capitale di cultura e sensibilità artistica.
Nel percorso tracciato da Montemurro, ogni ritratto diventa un invito a rallentare, a guardare oltre l’estetica, per cogliere ciò che permane: l’emozione autentica, la storia silenziosa che si nasconde dietro uno sguardo.
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