Marisa Russo, docente e musicista, partirà nei prossimi giorni in bicicletta da Massafra alla volta di Assisi per un viaggio che unisce sport, spiritualità e memoria collettiva.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina, domenica 27 luglio, ai piedi del fonte battesimale della Chiesa Madre, alla presenza delle autorità civili e religiose locali, per ricordare la figura di Fra Giuseppe Amati, francescano nato a Massafra nel 1617.
Un'iniziativa singolare, quella promossa da Marisa Russo, che partirà nei prossimi giorni in direzione Assisi: un percorso ciclistico di circa sei giorni che vuole essere molto più di un’impresa sportiva. È un pellegrinaggio simbolico, un atto di devozione e di testimonianza culturale, nato dal desiderio di riscoprire e rilanciare il legame profondo che unisce Massafra alla figura di Fra Giuseppe Amati, 74° successore di San Francesco d’Assisi.
Il progetto è stato ufficialmente affidato alla sua protagonista questa mattina nel cuore del centro storico, nell'Antica Chiesa Madre, dove oltre quattro secoli fa venne battezzato proprio padre Giuseppe Amati. Qui don Giuseppe Ciaurro ha invocato la benedizione sul viaggio e su tutti coloro che ne riceveranno testimonianza:
«Signore, benedici questo cammino, affinché sulle strade della storia si porti un messaggio di pace, che san Francesco ci ha affidato e che padre Giuseppe Amati ha incarnato con umiltà».
Accanto a Marisa Russo, il vicesindaco Giuseppe Maggiore, l’assessore Isabella Tagliente, il consigliere comunale Annamaria Antonante e l’archeologa Mina Castronovi, che ha promosso l’iniziativa. Il vicesindaco ha sottolineato il valore simbolico dell’impresa: «Lo sport può farsi portatore di pace e di messaggi sociali. In un periodo come questo, serve più che mai ricordare l’importanza del dialogo e della spiritualità».
Marisa Russo, emozionata, ha illustrato il progetto che la vedrà percorrere oltre 500 chilometri in sella alla sua bicicletta, portando con sé un libro dedicato a Fra Giuseppe Amati, scritto da don Eugenio Fischetti, e un messaggio del vescovo della diocesi di Castellaneta, che la riceverà prima della partenza: «Il mio viaggio è culturale, spirituale e legato al territorio. Vuole essere un ponte tra Massafra e Assisi, ma anche un’occasione per coltivare nuove idee di gemellaggio, solidarietà e beneficenza».
Nato a Massafra il 4 maggio 1617, Fra Giuseppe Amati si formò nel convento di San Rocco prima di intraprendere un prestigioso cammino spirituale e accademico che lo portò a Roma. Fu insegnante, teologo, inquisitore e infine ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Morì in fama di santità nel 1688 nel convento di San Bonaventura.
Il suo legame con la città natale è ancora vivo. Un affresco da lui voluto, custodito nell'Antica Chiesa Madre, raffigura San Francesco che riceve le stimmate: un segno tangibile della sua devozione e del desiderio di lasciare un’impronta indelebile nella comunità d’origine.
L’archeologa Mina Castronovi, tra le promotrici del progetto, ha parlato di un cammino che mira a ricucire il rapporto tra cittadinanza e radici storiche: «Questa iniziativa è un richiamo alle nostre tradizioni religiose e civili, affinché la memoria collettiva non venga smarrita ma custodita e trasmessa».
La partenza ufficiale del viaggio è prevista nei primi giorni della settimana. La destinazione è Assisi, città della pace. Ma, simbolicamente, la meta è molto più vicina: ritrovare il senso di comunità, di appartenenza e di spiritualità che unisce popoli, tempi e territori.
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