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La novena cantata per il Santissimo Crocifisso

Palazzo Baronale (ex Seminario) Palazzo Baronale (ex Seminario)

Dal 24 aprile al 2 maggio, nell’aula liturgica di Palazzo Baronale, la confraternita del Santissimo Crocifisso onorerà con la novena cantata il santissimo crocifisso del 1492 conservato nell’omonima cappella nella Cattedrale.

Il 3 maggio, giorno in cui la chiesa celebra l’“inventio crucis” (il ritrovamento della croce da parte della madre dell’imperatore Costantino Santa Elena), è prevista una celebrazione eucaristica officiata da don Mauro Ranaldi durante la quale si terrà la vestizione dei novizi della confraternita.

La novena in onore del Santissimo Crocifisso è esperienza di sacralità e fede nella quale convivono armoniosamente fede, storia ed arte.

La novena cantata contempla le cinque piaghe di Cristo, i fedeli nella contemplazione vivono l’esperienza della croce come la via dolorosa che conduce alla salvezza.

Fu musicata, secondo molti, da don Giuseppe Perrone il quale nacque a Castellaneta il 12 marzo 1880.

La novena è liturgia nella quale risuona la storia della fede di Castellaneta. La fede autentica è feconda, per cui i doni dello spirito si moltiplicano fino a diventare arte che si trasmette nel tempo.

Contemplare le cinque piaghe consente ai fedeli di concentrarsi in corpo e spirito nella passione di Cristo. Ogni piaga ci rammenta che il dolore del crocifisso è tra di noi, spetta a ciascun fedele imprimere nella memoria del cuore le cinque piaghe per trasformarle in partecipazione solidale nel presente.

L’adorazione non si limita a contemplare le piaghe di Cristo agonizzante ma partecipa, anche, al dolore di Maria Santissima Addolorata.

La Novena cantata insegna a contemplare i dolori della madre, in quanto dove vi è dolore e salvezza non vi è solitudine ma partecipazione.

Maria Santissima Addolorata ai piedi della croce ci rammenta l’unione mistica con le piaghe di Cristo, è in tale unità che la verità della fede risplende per diventare dono quotidiano.

Durante la novena sull’altare è esposto il reliquario del Settecento nel quale è conservato il sacro chiodo per l’adorazione dei fedeli. In tempi di pre Covid i fedeli baciavano il sacro chiodo che si intravede attraverso la teca. Il reliquario è opera preziosissima di scuola napoletana in argento sbalzato.

La novena cantata si ripete ogni anno; è l’unica novena cantata, non ve ne sono altre, ed è parte integrante della tradizione della Cattedrale di Castellaneta. La partecipazione ad essa non può che accrescere l’esperienza di fede e speranza della comunità di Castellaneta.

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