
«Mi giungono continue segnalazioni di casi di malasanità nell'ospedale di Castellaneta e mi segnalano anche casi di personale che si comporta in modo scortese con pazienti».
La "denuncia social" è di quelle che non passano inosservate: a scrivere, infatti, è Pasquale Rizzi il presidente di Echeo Onlus, associazione che da 10 anni è impegnata al fianco dei malati oncologici.
Rizzi si rivolge al comitato cittadino "Salviamo l'ospedale di Castellaneta" e lo fa senza usare giri di parole anzi, utilizzando un titolo eloquente: "Salviamo l'ospedale di Castellaneta o salviamo chi l'ospedale lo sta affossando?"
«Il pronto soccorso - aggiunge Rizzi - versa in condizioni pietose. Voglio ricordare che la battaglia "virtualmente" vinta per salvare l'ospedale di Castellaneta è stata fatta anche per salvare i posti di lavoro "sotto casa". Non siamo più disposti a mettere la nostra faccia, il nostro tempo e la nostra passione per difendere ciò che è indifendibile. O si cambia registro e direzione o si chiude».
Parole durissime, alle quali il portavoce del comitato Giuseppe Coriglione ha tentato di replicare:« Capiamo lo sconforto, ma non dobbiamo arrenderci. Occorre partire dai tanti comportamenti positivi, dall'impegno e dalla passione di tantissimi operatori che fanno anche di più del loro dovere. I maleducati e gli scansafatiche sono una minoranza».
Acqua sul fuoco che non ha certamente addolcito il parere del presidente di Echeo Onlus che, a chi gli chiedeva di fare nomi e cognomi ha risposto: «i nomi non si fanno su Facebook ma in tribunale e sto facendo di tutto per convincere i pazienti a denunciare anche garantendo loro la tutela legale gratuita. Spero che dopo le esternazioni si proceda alle denunce, ma penso che i tempi stiano per maturare».
Redazione ViViCastellaneta
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