L'istituto di medicina legale di BariNon sarebbe stata una causa violenta a provocare la morte di Domenico Bello, il 32enne di Mottola scomparso e poi ritrovato senza vita dopo nove giorni di ricerche. L'esame autoptico, infatti, non ha evidenziato lesioni traumatiche né fratture di alcun tipo: il 32enne, dunque, non è morto per aver subito percosse o cadute.
Questo il responso dell'autopsia, eseguita ieri mattina all'istituto di Medicina Legale di Bari dal professor Antonio De Donno, nominato dalla procura di Taranto. Un esito che, però, getta ulteriori ombre sulla tragedia che ha colpito la famiglia del giovane e, in qualche modo, tutta la cittadinanza di Mottola.
I dati deducibili dall'esame, che saranno senz'altro integrati con quelli di analisi istologiche e tossicologiche, potrebbero indirizzare gli investigatori su alcune ipotesi più accreditate per far luce sulla morte del giovane. Tutti i dubbi, quindi, potrebbero chiarirsi nelle prossime settimane, quando arriveranno quei risultati.
Ma, così come per l'autopsia, non è garantito che le ulteriori verifiche possano chiarire le cause della morte di Domenico Bello, sulla quale restano numerose perplessità a cominciare dal cadavere, ritrovato in posizione prona mercoledì scorso. Il 32enne, infatti, aveva le scarpe sporche di terra, e dunque potrebbe aver accusato un malore in seguito al caldo o dopo un inseguimento a piedi nelle campagne di Casalrotto, dove pure è stato visto il giorno della scomparsa.
Nel novero delle probabilità dei medici, tra le più accreditate, c'è quella dell'arresto cardiocircolatorio, nonostante Bello non soffrisse di particolari o gravi malattie cardiache.
Intanto la salma è tornata a Mottola, la città dove viveva e dalla quale è scomparso. L'appuntamento per i funerali è fissato a domani, domenica 25 agosto, nella chiesa del Sacro Cuore, dove a partire dalle 11 sarà dato l'ultimo saluto a Domenico.
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