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Mottola ha celebrato la "Giornata Internazionale del Dialetto"

Un momento della serata Un momento della serata

Serata di vero “priscio”, anche per rimanere in tema, quella di giovedì 17 svoltasi nella sala convegni e organizzata dalla Pro Loco di Mottola per celebrare la Giornata Internazionale del Dialetto e delle Lingue Locali".

Tanti i momenti dedicati alla poesia e soprattutto al canto, introdotti dal presidente Giuseppe Antonacci e dalla docente Antonietta Tamborrino a cui è seguita una mini-lezione su come trascrivere e prima ancora "sentire" le parole dialettali, a cura del maestro Pasquale Lentini.

Da qualche mese la Pro Loco ha indetto un corso proprio per riscoprire quella che è una vera e propria lingua con la sua grammatica e la sua storia legata alla vita quotidiana, pure nelle varianti familiari, fatta di tanti termini e tante voci che è difficile trascrivere, come percepisce chi si incontra con tutto il pregevole lavoro effettuato da personaggi illustri come Clemente Merlo e Grazia Isaia Ascoli circa la trascrizione fonetica; ciò che propone il maestro Lentini ai numerosi e attenti allievi è, appunto, “scrivere come si sente” secondo quello che va delineandosi come metodo “Lentiniano”.

Preziosa la partecipazione dei bambini e delle bambine della III C della “S. Giovanni Bosco” che guidati dall’immancabile Mario De Crescenzo hanno intonato canti come “Reginella Campagnola” e “Li uagnedd’ du tabbacc’” e di chi partecipa al corso, come Anna Lottatore, che ha declamato poesie della tradizione ma soprattutto poesie originali composte anche per questa importante giornata celebrata in tutto il territorio nazionale.

Non sono mancati contributi anche spontanei dei presenti tra cui, Luca Campanelli, Vito Tinella, Tommaso Icobino, Dino Rogante, che hanno declamato poesie, e la professoressa Virginia Mariani che ha proposto con il supporto di Mario De Crescenzo e Maria Mastromarino il canto da lei scritto a partire da un ritornello originale intonato spesso dalla sua nonna materna.

Serata partecipata e riuscita, insomma, a cui inoltre hanno dato il loro saluto il sindaco Giampiero Barulli e il neoeletto assessore alla Cultura Crispino Lanza.

Leggere il dialetto “è risentire i discorsi e i dialoghi che da bambino sentivo ...”, un passato comune quello degli usci, delle strade rionali, delle feste che rischia di essere dimenticato, come detto dal presidente Antonacci, e che anche attraverso la pubblicazione fresca di stampa “Versi per farfalle” distribuita a fine serata con le poesie del maestro Lentini cerchiamo insieme di tutelare quale patrimonio immateriale e parte integrante della nostra identità.

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