
Continuano le reazioni di esponenti del mondo politico circa le note difficoltà dell'ospedale "San Pio" di Castellaneta. Stavolta è il turno del consigliere regionale Marco Galante.
L'esponente grillino, in sintesi, se la prende con il governatore Emiliano e torna a chiedere la convocazione di un tavolo urgente per discutere circa lo stop ai ricoveri nel reparto di Pediatria del presidio ospedaliero di Castellaneta.
«Nell’ultima delibera sul piano di riordino - dichiara Galante -, non è previsto alcun posto letto per la Pediatria di Castellaneta. Il reparto, quindi, rischia la chiusura definitiva nonostante le rassicurazioni di Emiliano e dell’allora direttore del dipartimento "Politiche della Salute" Giancarlo Ruscitti, i quali parlarono di un semplice refuso che sarebbe stato corretto».
Galante, inoltre, chiarisce di come dopo ben 5 delibere, il "refuso" non solo non sia stato corretto ma anzi, il reparto rischia addirittura di non essere riaperto: «Il 5 luglio - continua il pentastellato - il sindaco Gugliotti ha inviato una Pec al nuovo direttore del dipartimento "Politiche della Salute" Vito Montanaro per chiedere la convocazione del tavolo, ma da Montanaro non abbiamo ricevuto alcuna risposta».
Il grillino, inoltre, ricorda di come il direttore generale dell'Asl di Taranto Stefano Rossi abbia ammesso in commissione Sanità che, almeno per il momento, l'ospedale di Castellaneta resti un ospedale di primo livello solo sulla carta. Il reparto di Neurologia, per citarne uno, è ancora chiuso, con esso anche l'Utic e il "Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura". La Rianimazione, invece, è sì attiva, ma i suoi servizi si limitano a trattamenti postoperatori.
«Si indebolisce - incalza Galante - un ospedale che non diventerà mai realmente di primo livello per mancanza di una visione politica e manageriale.
Una situazione che denunciamo da tempo - conclude il consigliere regionale -, ma che Emiliano continua a ignorare. È passato da Castellaneta solo per intitolare l’ospedale a San Pio, forse conscio che i cittadini del versante occidentale di Taranto per poter essere curati possono solo affidarsi ai santi».
Andrea Carbotti
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