
La proposta di revisione del PNRR, capitolo REPowerEU, in merito all'assegnazione dei fondi della “Missione 6 Salute” contiene una notevole riduzione dei progetti finanziati per le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità. Ciò ha messo in allarme i consiglieri comunali di Massafra Domenico Santoro, Teresa Errico e Tony Miola.
«Il tutto - come ci hanno spiegato i consiglieri comunali di minoranza - parte dalle dichiarazioni del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto che ha reso pubblica la proposta di revisione complessiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), incluso il nuovo capitolo REPowerEU.
Secondo il ministro Fitto, la proposta di modifica del PNRR coinvolge 144 misure e prevede cambiamenti significativi, tra cui modifiche formali, riprogrammazione delle risorse all'interno delle stesse misure e progetti in corso di realizzazione. Non ci saranno definanziamenti, ha dichiarato il ministro, ma spostamenti nelle fonti di finanziamento, facendo ricorso al fondo di coesione per tutto quello che non sarà possibile finanziare con il PNRR.
Siamo preoccupati perché ci sarà evidentemente la ridistribuzione di risorse dei “progetti di salute”, come Ospedali di comunità e Case della salute. Questa redistribuzione è causata dall'aumento dei costi di costruzione per queste strutture, conseguenza dell’incremento dei prezzi delle materie prime e dell'energia, aggravato dalla crisi legata al conflitto russo-ucraino.
Considerato che in nostri due progetti, che avevano una dotazione di 7 milioni di euro, sono ancora alla progettazione esecutiva; pertanto, potrebbero andare incontro alla predetta problematica, e conseguentemente rallentare se non addirittura essere ridimensionati.
La nostra attenzione è massima ed è concentrata sulla necessità di garantire che i fondi assegnati a Massafra per progetti di salute affinché non subiscano riduzioni o ritardi e che la comunità possa beneficiare appieno degli investimenti previsti.
Per tale motivo chiediamo all’amministrazione attiva e agli interlocutori istituzionali sensibili alle questioni massafresi di accendere i riflettori e a non distrarsi per alcun motivo. Sarebbe l’ennesima beffa per Massafra.
A noi non interessano, su questo argomento, i colori politici ma la salvaguardia della dotazione minima dei servizi di prossimità per la tutela della salute dei massafresi».
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