
Nei cieli di Mottola non c'è il classico odore di brace, ma un elicottero, droni sulle campagne e, a scendere, posti di blocco ovunque: sulle vie d'uscita e dentro la città, oltre ai volontari a cavallo, in giro anche nelle zone rurali più impervie. Sicuramente, in questa Pasquetta blindata, nelle vie di Mottola c'erano più agenti che cittadini.
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I pochi automobilisti che si sono avventurati per le strade lo hanno fatto con una giusta motivazione. Così come riscontrato dalle forze di polizia, che anche oggi hanno prestato il loro servizio sul territorio, coadiuvati dalle associazioni di volontariato, senza elevare alcuna sanzione.
Soddisfatte le autorità: «La massiccia attività di controllo delle ultime quarantott'ore ha funzionato, e non si sono registrate criticità - ha spiegato il sindaco Giampiero Barulli -. Significa che noi mottolesi siamo persone perbene che rispettano le regole».
Secondo il consigliere Gianfranco Recchia, invece, se il pugno di ferro ha funzionato, è soprattutto per il suo potere deterrente. Infatti, si temeva l'esodo nelle seconde casa, ma questa volta volta è andata diversamente. Ad ogni modo, servizi analoghi sono stati disposti per sabato 25 aprile e venerdì 1 maggio, date in cui i furbetti potrebbero tornare alla carica.
Tra le notizie del giorno, oltre all'esito dei controlli, la Asl di Taranto ha annunciato la guarigione del dottor Mario Montemurro, dimesso ieri, domenica 12 aprile, dall'ospedale "Moscati" di Taranto. Ora a Mottola ci sono cinque positivi, che nelle prossime ore potrebbero diventare tre, non appena sarà noto l'esito di altri due tamponi.
Stabile, invece, il numero dei ricoverati: infatti, sebbene un mottolese sia stato dimesso, pare che per il sesto paziente positivo si sia reso necessario il ricovero al "Moscati": il suo quadro clinico, ad ogni modo, sembra essere stabile e non mostrare particolari preoccupazioni.
Andrea Carbotti
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