il tavolo dei relatori
C’era anche l’unità operativa di Urologia dell’ospedale San Pio di Castellaneta tra i protagonisti dell’evento «Pianeta Papilloma Virus»: un’intera giornata di alta formazione, organizzata venerdì scorso nella sede del Gal di Grottaglie, destinata a medici, ostetriche, biologi, infermieri e farmacisti.
Tra i responsabili scientifici, insieme al professor Pier Luigi Lopalco (noto epidemiologo e già assessore regionale alla Salute) e al dottor Francesco La Grotta (responsabile del reparto di Ginecologia del Mater Dei Hospital di Bari), figurava infatti anche il dottor Sebastiano Di Lena, responsabile di Urologia del nosocomio castellanetano. Al suo fianco c’erano i suoi collaboratori: i medici Enrico De Marzo e Francesco Di Pippa e il dottor Antonio Torraco del reparto di Ginecologia-Ostetricia del San Pio.
Durante i lavori sono stati approfondite le linee guida, i protocolli e le procedure per la gestione dell’infezione da Papilloma Virus Umano (Hpv): una delle infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse, che costituisce un rilevante problema di salute pubblica, con implicazioni che spaziano dai condilomi genitali ai carcinomi della cervice uterina, dell’ano, del pene, della vulva, della vagina e dell’orofaringe.
Nonostante i progressi ottenuti grazie alla vaccinazione e allo screening, infatti, permangono importanti sfide cliniche legate al trattamento delle lesioni precancerose e alla gestione delle infezioni attive. Durante il congresso, agli operatori sanitari è stato fornito un aggiornamento completo e multidisciplinare trattando diversi temi: dall’epidemiologia dell’Hpv a livello nazionale, regionale e locale, alle strategie di trattamento chirurgico e distruttivo.
Dalla prevenzione alla gestione delle lesioni Hpv correlate in ambito ginecologico, otorinolaringoiatrico e proctologico passando per un focus su laboratorio e citopatologia. «Anche su questo tema – ha assicurato il dottor Di Lena ai margini dell’evento - l’Urologia del San Pio è in prima linea per prevenzione, diagnosi e cura sia nella donna che nell’uomo».
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