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Romani Prodi al liceo Vico di Laterza

Romano Prodi a Laterza Romano Prodi a Laterza

Gli equilibri internazionali sono cambiati e l’Europa deve cercare un’unità politica, oltre che economica.

L’analisi del professor Romano Prodi, ospite ieri mattina al Vico per presentare il suo libro “Strana vita, la mia”, è chiara: «Si cerca di progredire insieme, perché da soli non si va da nessuna parte». Vale per la piccola comunità come per la politica internazionale.

Basta saper leggere i fatti: mentre Usa e Cina diventano sempre più potenti (“La Cina cresce di una Russia all’anno”, per intenderci, e “la Russia ha una produzione economica inferiore all’Italia”), il paradosso è che l’Europa rimane “impotente”, schiacciata dalle divisioni nazionali. «Succede perché siamo divisi, allora finiamo nelle mani di altri  che ci comandano a casa nostra -  spiega il professore -  con il PNRR l’Europa ha avuto un sussulto comune, ma manca ancora l’unità nella politica estera».

Di qui alla guerra in Ucraina il passo è breve. E allo studente che gli chiede lumi sull’esercito europeo, risponde: «L’Europa non spende pochissimo per la difesa, ma ci sono 27 eserciti diversi, la spesa viene buttata via, perché non abbiamo una politica estera comune, che è il primo passo. Ora non contiamo nulla perché biogna parlare con 27 Stati diversi».

Il principio dell’unità vale anche per il Mezzogiorno: «Prima esisteva una comunità del Mediterraneo, che ora non c’è più. Bisogna ricucirla e farla rifiorire. Il Mezzogiorno deve avere alcuni centri di livello internazionale o almeno europeo, devono arrivare gli stranieri e i giovani, perché le nuove mete di sviluppo sono quelle attrattive per i giovani».

La Puglia, ad esempio. «E’ una regione vibrante, - dice il presidente –  una regione che ha delle chance per progredire». A partire, dallo studio delle materie tecniche ed ingegneristiche. Senza trascurare, però, un “approccio interdisciplinare” – come precisa, in un breve intervento, la moglie, Flavia Franzoni, pure docente universitaria (sua “prima consigliera”, nonché “Comandante” – scherza lui).

Grande l’orgoglio della dirigente scolastica Luciana Lovecchio, nell’ospitare un personaggio come Romano Prodi, presidente della Commissione europea, due volte presidente del Cosiglio dei ministri della repubblica italiana e ministro, presidente dell’Iri, nochè docente universitario di ecomomia all’Universitò di Bologna. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione con Promopress di Luigi Traetta e coordinata dalla prof.ssa Maria Elena Carrera.

«Vorrei ringraziare l’uomo e il politico che ci onora della sua presenza, - ha detto la dirigente – la politica è arte del buon governo, finalizzato a garantire il bene comune e garantisce il diritto alla “felicitas”, quello che può fare un buon politico è cercare il dialogo per diventare “pontefice”, cioè costruttore di ponti».

Presenti anche il sindaco di Laterza, Franco Frigiola, e la consigliera delegata alla Cultura, Alessia Tria. «Ho preso due insegnamenti dal suo operato, - ha confessato il primo cittadino - essere inclusivo e cercare il dialogo. La sua non è stata una vita “strana”, ma straordinaria». E per ricordare questo incontro ha donato al presidente Prodi un piatto istoriato di maiolica laertina.

Il ritratto “iconico” di Prodi, nelle parole del senatore Rocco Loreto: «C’è in lui una tensione morale di notevole spessore, è un ossimoro in carne ed ossa, perché il suo aspetto esteriore, calmo e pacioso, nasconde grande determinazione, nel perseguire sfide continue fino all’utopia».

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