Si dice a Castellaneta: "Ci lève u' sìve e ci se pigghje a cuccagne".
Durante l'indimenticabile terza edizione della festa di San Giuseppe, organizzata in via Aldo Moro da giovani attivisti del posto, la tradizione però non è stata rispettata.
Encomiabili gli sforzi dei temerari partecipanti ma alla fine la ghiotta cuccagna è rimasta appesa al palo, tra gli applausi scroscianti del pubblico presente.
Una serata magica, come detto, scaldata dalla fascinosa atmosfera del falò di san Giuseppe ed insaporita dalle classiche degustazioni di panini con salsiccia e zeppole fritte.
Una serata di festa non solo in via Aldo Moro ma anche e soprattutto nella città vecchia, grazie agli stacanovisti ragazzi di Asces: l'associazione per lo sviluppo del Centro Storico di Castellaneta che ha permesso anche quest'anno agli abitanti del paese vecchio di rivivere la tradizione del falò e di riscoprire il dolce gusto delle zeppole di san Giuseppe.
Un evento speciale al quale hanno partecipato anche i volontari della Croce Blu Castellaneta: solo un paio di mesi fa il loro sogno, tra le fiamme, rischiava di polverizzarsi: ieri sera, con l'inaugurazione del nuovo taxi sanitario, quello stesso sogno è tornato a vivere.
Paradossalmente a far da cornice c'erano altre fiamme: quelle fraterne e calde del falò di san Giuseppe; fiamme destinate ad ardere ancora a lungo nella città del mito, per far rivivere la tradizione, nel giorno della festa dei papà, di generazione in generazione.
Dario Benedetto
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