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Silvestri: «Locali inutilizzati, un’amministrazione che non ascolta»

Gaia Silvestri Gaia Silvestri

«Non si può ignorare una richiesta di aiuto fatta dai rappresentanti di un'associazione del territorio (Caritas Christi di Massafra n.d.r.) che da decenni opera rendendo servizi di utilità pubblica e di assistenza di fasce deboli, come mensa per i poveri, distribuzione alimenti destinati a 142 famiglie bisognose, distribuzione di vestiario e di ausili sanitari, lotta contro lo spreco alimentare in collaborazione con attività commerciali locali, centro ascolto, soccorso inserimento per papà separati senza fissa dimora, formazione e assistenza sociale, inserimento al lavoro».

Esordisce così, in una nota inviata alla stampa, il consigliere comunale per il Movimento 5 Stelle Gaia Silvestri in seguito alla richiesta fatta dai soci dell'associazione Caritas Christi che chiedono all'Ente di via Livatino di ricevere in comodato d'uso gratuito i locali inutilizzati del Comune.

«Un’associazione strutturata - continua la nota del consigliere comunale - che si mette a disposizione della comunità dovrebbe essere, cosi come tutte le associazioni che si adoperano per il bene, sostenuta, incoraggiata e coinvolta nella cogestione dei servizi pubblici sociali.

Le associazioni cittadine sono enormi risorse per la pubblica amministrazione in termini di ottimizzazione delle risorse economiche e del capitale umano per rispondere più efficacemente alle esigenze in un welfare al collasso.

Non è più solo una ragione di opportunità, lo prevede la legge: i Comuni ora devono interagire con gli enti del terzo settore sia dalla prima fase della coprogrammazione, per poi passare alla coprogettazione, promuovendo tavoli e azioni con tutti gli enti coinvolti (Regione, scuole, enti ecc.).

Il Comune di Massafra invece che fa? Continua a chiudersi nelle stanze di palazzo, continua a non avere idee di innovazione, di ammodernamento; continua ad essere disciplinato da regolamenti e statuti vecchi e non più corrispondenti alle nuove esigenze e alle nuove opportunità.

Esclude la maggior parte a favore di poche. Rinuncia, senza motivazione adeguata, a soldi già accordati dalla Regione Puglia per iniziative che avrebbero creato valore aggiunto nella comunità (vedi Bando Luoghi Comuni). 

Non si dota di un albo delle associazioni (ne abbiamo forse uno cartaceo del 1990). Non ha una Consulta delle Associazioni operativa. Non istituisce la Commissione delle Pari Opportunità. Non attiva i processi partecipativi.

Dal momento dell’insediamento, osserviamo criticamente questa Amministrazione in ordine alla gestione di servizi così importanti come servizi sociali, attività produttive, innovazione sociale, politiche giovanili condotti con metodi personalistici, escludenti, poco partecipativi, e senza una seria programmazione sistematica. È dal momento dell’insediamento che rappresentiamo le mancanze formulando proposte attive.

Non abbiamo bisogno degli "spar’m ‘nbitt" davanti alle statue di Gesù Morto o della Madonna della Scala; abbiamo bisogno di azioni e di fatti».

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