
Sono giunte le prime reazioni in merito alle operazioni odierne di rimozione del monumento di Rodolfo Valentino.
L'opera realizzata da Luigi Gheno sarà presto spostata al centro della Passeggiata Valentino su volontà dell'attuale amministrazione comunale.
Sulla decisione è intervenuto l'architetto Aurelio Miccoli. La sua tesi è condivisa dall'ex presidente della Fondazione Rodolfo Valentino Anna Maria Galgano.
Lo spostamento di un monumento è un'azione complessa che richiede un'attenta valutazione di tutti gli aspetti coinvolti, sia positivi che negativi, prima di prendere una decisione definitiva.
Non solo il monumento a Rodolfo Valentino ma tutto il patrimonio culturale pone una serie di rilevanti questioni (che interessano tra l’altro anche l’ambito economico) ma soprattutto la necessità di tutela e conservazione, per garantirne l’esistenza e assicurare la continuità dell’eredità che rappresenta.
Il concetto di patrimonio, passando da una dimensione familiare a quella collettiva (deriva dal latino pater monère, cioè appartiene al padre e alla famiglia) richiama l’idea dell’eredità implicando una responsabilità intergenerazionale (che viene ricevuto dalle generazioni passate e deve essere tutelato per essere trasmesso a quelle future).
Perché è importante preoccuparsi dei monumenti? Perché rappresentano testimonianze significative della storia, dell'arte e della cultura di un luogo, oltre a costituire un patrimonio di valore inestimabile per le generazioni future. La loro conservazione permette di mantenere viva la memoria di eventi, persone e tradizioni, oltre a preservare la bellezza e l'integrità di opere che spesso rivestono anche un grande valore turistico. Senza dimenticare la capacità delle attività artistiche di generare impatti positivi sulla coesione sociale, sulla promozione del dialogo interculturale, sulla promozione delle identità sociali e delle minoranze.
Il monumento a Rodolfo Valentino è un bene pubblico.
In generale i monumenti presenti sul territorio rappresentano beni pubblici puri collocati sul territorio. Sono di proprietà pubblica e garantiscono la fruizione da parte di chiunque poiché il loro consumo non è né escludibile né rivale.
Cosa significa? La non rivalità significa che i beni pubblici possono essere consumati congiuntamente da più individui (nello stesso tempo e in egual misura perché il consumo da parte di uno non pregiudica quello di altri). Invece non escludibilità significa l’impossibilità di limitare solo ad alcuni consumatori il godimento dei benefici poiché il bene verrà offerto a tutti indistintamente.
Ovviamente cambiare il contesto del monumento (spostarlo) non cambierebbe alcuno dei parametri qui descritti però si manometterebbe un elemento collegato con la sua storicità. Per come fu pensato quel monumento era il punto di convergenza dell’intera sistemazione urbanistica: al compimento del percorso passeggiata – fisico, ludico e mentale - il monumento nella sua dimensione percettiva ed emotiva. In questo senso l’intero tragitto (la passeggiata) conservava la medesima importanza. Con la nuova ipotesi c’è il rischio di assegnare a un pezzo di percorso un interesse minore.
Lo spostamento dal suo luogo di origine insomma può comportare la perdita del suo significato storico e culturale originale, del contesto in cui è stato eretto e della sua interazione con l'ambiente circostante.
Va inoltre detto che il processo di spostamento stesso, oltre che un’operazione costosa, può essere rischioso e causare danni strutturali al monumento, soprattutto se non eseguito con cura da personale specializzato e con le giuste attrezzature.
Insomma, perché spostare quel monumento?
Aurelio Miccoli
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