
Strani personaggi travestiti da pagliacci, se ne vanno in giro per le stanze degli ospedali con un solo scopo: far ridere i malati. Nessuno è impazzito, tranquilli, è solo la clownterapia.
Si tratta della traduzione pratica della "gelotologia" (dal greco ghelos, riso, e logos, scienza), una disciplina che studia in maniera sistematica l'uso del buonumore e del pensiero positivo come rimedio a disturbi e malattie psicofisiche. Ne è stato "araldo" il medico americano Patch Adams, cui è ispirata anche l'omonima pellicola con protagonista Robin Williams.
Abbiamo incontrato uno di questi "claun" (non è un errore, preferiscono scriverlo così per distinguersi dai veri clown), Domenico Sorace, volontario dell'associazione onlus "Mister Sorriso".
Chi siete e dove operate?
Siamo un'associazione ufficiale nata nel 2001che opera negli ospedali di Taranto e Castellaneta, con uno staff di 160 membri, tutti volontari e tutti inesorabilmente "claun" di corsia. Siamo operativi ogni fine settimana per due ore in tutti i reparti dei nosocomi.
Cos'è la clownterapia?
È un'attività professionale di supporto alla medicina tradizionale. Il sorriso diventa lo strumento per distogliere l'attenzione dalla malattia. Ogni "claun" ha il suo personaggio, è fondamentale che ci sia una sorta di spersonalizzazione. Io sono "panciallegra" e quando entro in quelle stanze Domenico non esiste più.
Distogliere l'attenzione dalla malattia si può?
Si è possibile, anche se solo per pochi minuti. I "claun", infatti, dedicano dieci minuti a stanza. Sono momenti che lasciano un po' di respiro anche ai parenti dei malati, che spesso ci ringraziano per aver riportato sui loro volti il sorriso. Un tempo infinitamente breve ma vissuto in positivo.
Tutti i pazienti interagiscono con facilità?
Sino ad oggi non è mai capitato che un paziente abbia rinunciato al nostro sorriso.
Come è visto il "claun" di corsia dallo staff medico?
Tra noi e lo staff medico si è creata da subito sinergia. Apprezzano e sostengono il nostro volontariato perchè è ben chiaro che noi non ci sostituiamo a loro.
Avete un regolamento?
Si, come ogni associazione abbiamo uno statuto e delle regole da rispettare. Ovviamente non ci è permesso entrare in ospedale anche con un semplice raffreddore. Un'altra cosa molto importante è che non vogliamo assolutamente sapere nulla sulla patologia del malato, perché potrebbe influenzare il nostro operato.
Tutti possono diventare "claun" di corsia?
Sì, tutti, purchè siano disposti a donare un sorriso.
Un desiderio per il vostro futuro da "claun"?
Il nostro sogno è quello di avere meno malati e vedere più sorrisi.
A volte basta poco per fare molto. Donare un sorriso rende felice il cuore: arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona.
Maria Milano
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